2016-11-23 15:00:00

Vescovi svizzeri: Giornata di preghiera per vittime di abusi


Una Giornata di preghiera e penitenza per le vittime di abusi sessuali  nella Chiesa. A indirla, il 5 dicembre, la Conferenza episcopale (Ces) e l’’Unione dei Superiori maggiori della Svizzera. L’appuntamento è alle 12.00 nella basilica di Valère a Sion dove alcune vittime sono state invitate a partecipare a una speciale celebrazione liturgica. La Giornata coinciderà con l’inizio dei lavori della 304.ma Assemblea plenaria della Ces, prevista dal 5 al 7 dicembre sempre a Sion.

Un bilancio delle iniziative della Chiesa contro la pedofilia
I  vescovi e i Superiori degli istituti religiosi elvetici - spiega un comunicato ripreso dall’agenzia Cathpress - vogliono “pregare perché il Signore assista le vittime nel processo di guarigione delle ferite inflitte e sostenga ogni sforzo volto ad allontanare questa colpa grave da tutte le strutture, modi di comportarsi e di pensare in seno alla Chiesa”, come auspicato da Papa Francesco. Al termine della liturgia la Ces presenterà un bilancio delle iniziative intraprese dalla Chiesa svizzera contro la piaga della pedofilia.  “Dal primo incontro di preghiera nel 2010  - spiega Walter Müller, responsabile della comunicazione della Ces - sono state fatte tante cose. Vogliamo fare il punto sui progressi compiuti e presentare le prospettive future su questa tematica”.

Dal 2002 emanate tre serie di direttive sugli abusi sessuali nella Chiesa
Dal 2002 i vescovi elvetici  hanno emanato tre serie di direttive sugli abusi sessuali nel contesto ecclesiale, incentrate sugli interessi delle vittime, la prevenzione degli abusi e i conseguenti interventi nei confronti dei colpevoli. L’ultima edizione, entrata in vigore nel 2014, è stata elaborata insieme all’Unione dei Superiori maggiori della Svizzera. La  nuova normativa comprende sia le persone direttamente attive nella pastorale, sia coloro che operano nei diversi ambiti della Chiesa: catechismo, giovani, formazione, volontariato, sociale. Essa inoltre riguarda anche le comunità religiose, i movimenti e i gruppi ecclesiali.

Un maggiore accento sulla prevenzione e più attenzione alle vittime
Rispetto a quelle del 2002 e del 2010, quest’ultima edizione pone un maggiore accento sulla prevenzione, con riguardo in particolare alla formazione di aspiranti sacerdoti e religiosi e allo scambio di informazioni tra i responsabili sui candidati, che si vuole più chiara e puntuale. Nel documento vengono integrate anche le disposizioni varate dalla Congregazione per la Dottrina della Fede alla quale spetta il compito di giudicare gli abusi sessuali commessi da membri del clero sui minori di 18 anni. Infine, si sottolinea che perché si configuri il reato di pedofilia basta l’acquisto, il possesso, lo scaricamento dal web e la diffusione di materiale pedopornografico. Nel 2015 la Conferenza episcopale ha anche deciso la creazione di un fondo speciale per gli indennizzi alle vittime di reati di abuso caduti in prescrizione, sia nel diritto civile che canonico, e la costituzione di un’apposita commissione  con il compito di definire le modalità dei versamenti.  (A cura di Lisa Zengarini)








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