2016-11-23 19:59:00

Ue: sì per congelare adesione di Ankara. Spaccata opposizione interna


Si accende il dibattito dentro e fuori la Turchia alla vigilia del voto domani del Parlamento di Strasburgo per congelare i colloqui di adesione di Ankara nell’Unione Europea, che vuole mandare un messaggio chiaro al presidente turco Erdogan, riguardo la svolta autoritaria impressa al Paese, dopo il fallito golpe del luglio scorso.  Il servizio di Roberta Gisotti

Un sì scontato, che già ieri ha raccolto in aula l’unanimità degli europarlamentari, a difesa della credibilità dell’Unione Europea, anche in vista di una possibile reintroduzione della pena capitale in Turchia. Si spacca invece l’opposizione interna: il partito filocurdo Hdp, i cui due leader sono accusati di terrorismo per un presunto sostegno al Pkk, sostiene il congelamento dei colloqui, suggerendo anche sanzioni economiche che colpiscano il governo e non la popolazione. “L’Europa finora ha chiuso gli occhi sulle violazioni di Erdogan – ha detto il vice leader Ozsoy – ora servono azioni”. Contrario invece il principale Partito socialdemocratico Chp di opposizione. “L’Europa deve capire che la Turchia è più grande di Erdogan. È un Paese – ha ricordato il portavoce Boke - integrato con l’Occidente”, che importa ed esporta dell’Ue circa il 50% dei prodotti. Intanto il governo di Akara si vanta di avere finora licenziato quasi 22mila dipendenti del ministero dell’Interno e di averne sospesi altri 13 mila. Smentita invece la notizia del rilascio di due intellettuali, la scrittrice Asli Erdogan e la filologa Necmiye Alpay, in carcere da circa tre mesi, accusate di “propaganda terroristica” sul giornale filocurdo Ozgur Gundem, a rischio di ergastolo.








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