2016-11-16 12:28:00

Indonesia: governatore cristiano di Giacarta accusato di blasfemia


La polizia indonesiana ha formalmente indagato il governatore di Giacarta, cristiano e di etnia cinese, per blasfemia. La decisione è stata presa dopo le manifestazioni dei gruppi islamisti che si oppongono alla sua rielezione nel voto del prossimo febbraio. Il servizio di Sergio Centofanti:

E’ un politico molto amato, anche dai musulmani dell’Indonesia, il Paese in cui vive la più popolosa comunità islamica al mondo: circa 220 milioni di fedeli. Si chiama Basuki Tjahaja Purnama, è chiamato Ahok, parla chiaro e semplice, arriva dritto al cuore della gente. Ma è cristiano e non piace agli estremisti. E’ stato accusato di aver insultato l'Islam in un discorso in cui ha citato un verso del Corano utilizzato dai fondamentalisti: secondo la loro interpretazione vieterebbe di votare un non musulmano.

Il governatore non è agli arresti, è solo indagato e non potrà recarsi all’estero. Ora dovrà affrontare le aule del tribunale. Si proclama innocente, accusa i suoi accusatori di aver manipolato le sue parole, ma ha dovuto comunque scusarsi. Il 4 novembre scorso oltre 100 mila islamisti hanno manifestato a Giacarta per chiedere le sue dimissioni e l’avvio del processo. La manifestazione è degenerata in violenti scontri con la polizia. Il governatore, appoggiato dai musulmani moderati, ha detto che si presenterà alle elezioni di febbraio nonostante l’inchiesta, invitando i suoi sostenitori a non lasciarsi intimidire dalla piazza.

La Costituzione dell'Indonesia tutela la libertà di culto e il Paese ha un’antica tradizione di tolleranza ma l’estremismo è in crescita così come gli episodi di violenza. Nei giorni scorsi una bomba è esplosa davanti ad una chiesa cristiana nel Paese provocando la morte di una bambina.








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