2016-11-08 12:09:00

Clinton-Trump: americani al voto per eleggere il nuovo presidente


Negli Stati Uniti, gli elettori scelgono oggi il nuovo presidente. Dopo una rovente campagna elettorale, la candidata democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump si trovano ad affrontare il voto degli americani. Incerto l’esito della consultazione, ma gli ultimi sondaggi danno in vantaggio l'ex segretario di Stato. Gli americani sono chiamati a rinnovare il Congresso e ad esprimersi su alcuni referendum su temi diversi. Il servizio dagli Stati Uniti di Elena Molinari:

Hillary Clinton per il suo ultimo comizio si fa affiancare dal presidente Obama e da sua moglie. Donald Trump lancia da solo il suo  appello finale agli elettori, promettendo un futuro migliore lontano da, ha detto, “politici falliti”. I due candidati alla Casa Bianca, ieri, hanno attraversato gli Stati Uniti fino a notte fonda, pochissime ore prima dell’apertura delle urne. Entrambi hanno toccato gli stati decisivi per la vittoria, dalla Pennsylvania alla Florida al New Hampshire. E tutti e due hanno definito storica la scelta che finalmente gli americani si apprestano a fare, dopo 18 mesi di campagna che gli elettori hanno definito disgustosa. Clinton si presenta alla prova dei seggi sollevata dalla fine dell’indagine dell’Fbi nei suoi confronti e da sondaggi che la vedono in testa dai tre ai sei punti percentuali. Trump vi arriva con l’appoggio dei bianchi e la speranza di strappare ai democratici ampie fette del voto operaio. Ora sono al lavoro i volontari di entrambi gli schieramenti per portare quanti piu’ simpatizzanti possibile ai seggi. E domattina presto, ora italiana, si conoscera’ il nome del nuovo presidente americano.

Sul clima che si vive in questa giornata elettorale, Fabio Colagrande ha intervistato l’americanista, John Harper, docente della John Hopkins University di Bologna:

R. – Io personalmente non ricordo una campagna così avvelenata, con tante accuse personali, colpi bassi e colpi di scena come li abbiamo visti in questa campagna elettorale che, peraltro, anche se dovesse vincere la Clinton, che sembra il risultato più probabile non promette niente di positivo per il futuro, perché questo clima avvelenato, purtroppo, a mio avviso è destinato a durare almeno per un po’.

D. – Questa è la preoccupazione di molti, che dopo l’8 novembre, a prescindere da chi sarà il candidato premiato, il Paese resti in qualche modo spaccato, con gravi conseguenze politiche e anche economiche. Anche lei condivide questo timore?

R. – Io lo condivido innanzitutto perché il campo di Trump, se dovesse perdere, sarà solo l’inizio dei problemi per Hillary Clinton: non intendono affatto smettere di contrastarla, ci saranno tentativi portati avanti dalla destra repubblicana, dal campo Trump, anche per invocare un impeachment sulla base degli scandali che hanno coinvolto la Clinton e che riguardano la Fondazione Clinton, innanzitutto, e poi il famoso problema delle e-mail. Quindi, il clima continuerà ad essere abbastanza avvelenato.








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