La tratta, una piaga ancora oggi da sconfiggere. Stamani, presso la Sala Stampa della Santa Sede, è stata presentata la seconda assemblea della Renate, l'organizzazione religiosa che si occupa del triste fenomeno, che interessa vaste zone soprattutto del Terzo Mondo. Tema dell'incontro, che si terrà a Roma dal 6 al 12 novembre prossimi, "La fine del traffico degli esseri umani comincia con noi". Giancarlo La Vella ne ha parlato con una delle relatrici, la suora nigeriana Monica Chikwe, della Renate:
R. – Oggi la tratta degli esseri umani è un fenomeno, che io chiamo “cancro moderno”, che sta devastando la società, le famiglie e la vita di molti. Quindi va combattuto.
D. – Lei, tra l’altro, viene da un Paese come la Nigeria che vive in prima persona questo dramma …
R. – La Nigeria è uno dei Paesi di origine di tante di queste ragazze che vengono in Europa per lo sfruttamento sessuale. Quando diciamo traffico di esseri umani, intendiamo sia per sfruttamento sessuale, sia per il lavoro nei campi, lavori non remunerati e sia anche per l'espianto di organi. Abbiamo anche traffico di persone per trasportare droga … ci sono quindi varie forme di tratta di esseri umani.
D. – Cosa può fare la società civile, cosa può fare la Chiesa?
R. – Tutti dobbiamo fare qualche cosa, non solo la società, non solo la Chiesa. Prima di tutto la società e lo Stato, devono fare in maniera che le leggi che si fanno si preoccupino veramente di punire chiunque venga trovato colpevole. Ma la legge deve essere applicata! Un’altra cosa è combattere i fattori principali di questo fenomeno, che sarebbero i consumatori e i trafficanti. La Chiesa sta facendo tanto, specialmente tramite le suore. Quante suore, fin dal 1980, hanno iniziato ad aprire le loro case per farle diventare case di accoglienza per queste ragazze, perché avevano capito che le ragazze sono sulla strada non perché vogliano stare sulla strada, ma perché qualcuno le mette lì! Per questo, loro fanno di tutto per accogliere, salvare e riabilitare queste ragazze.
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