2016-10-31 14:20:00

Iraq: forze irachene alla periferia di Mosul. l'Is dissemina ordigni


Le forze irachene sono a 800-900 metri dalla periferia orientale di Mosul. Lo riferisce la tv curda, che cita un comandante dell’esercito di Baghdad. Almeno 5.000 - secondo il Pentagono – i jihadisti pronti all'ultima disperata difesa della roccaforte dello Stato Islamico. Intanto sale l’allarme per le trappole esplosive lasciate nelle aree liberate, fonti di sicurezza parlano di decine di giocattoli bomba preparati dai miliziani del Califfato. Il servizio di Marco Guerra:

I militari che hanno lanciato l'offensiva stamani hanno conquistato fattorie nei pressi del quartiere di Gagjali, il primo sobborgo a est del centro di Mosul. Le forze irachene che combattono il sedicente Stato Islamico possono contare su oltre 40.000 unità di fanteria lungo tutti i fronti della battaglia. Obiettivo dell'offensiva è la sponda orientale del fiume Tigri, che divide la seconda città irachena. “Contiamo di entrare in città al più presto, già nelle prossime ore", ha detto all'Ansa un portavoce dell’esercito. Oltre alle truppe di Baghdad, alle operazioni partecipano anche i miliziani sciiti e i peshmerga curdi, ma ad entrare nel centro abitato saranno solo le formazioni governative per non innescare scontri settari. Intanto nelle aree liberate si sta procedendo alla bonifica degli ordigni piazzati dai jihadisti, almeno 50mila tonnellate di tritolo sono state disinnescate dai peshmerga, tra il materiale raccolto decine di pupazzi e giocattoli esplosivi. Per un commento sentiamo  Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere della sera, appena tornato in Italia dopo essere stato sulla linea del fronte di Mosul:

R. – Siamo alla propaganda, siamo a delle schermaglie verbali, più che altro: i militari iracheni cercano di dimostrare di avere guadagnato, di essere più forti di quanto siano; in realtà, siamo di fronte a un momento di stanca nell’assedio di Mosul, perché mentre nel fronte settentrionale delle zone curde e orientale in parte, l’avanzata degli iracheni e dei curdi ha funzionato, e quindi sono davvero alle porte di Mosul, a un paio di chilometri, la cosa non è uguale sul fronte meridionale, cioè sul fronte meridionale siamo ancora a 30-35 km dalla città vera e propria e quindi l’intenzione – specialmente dei comandi americani, che in realtà sono quelli che dietro le quinte coordinano tutta l’offensiva – era quella di uniformare, cioè di posizionare tutti e soprattutto di ripulire e di bonificare i villaggi conquistati: la trentina di villaggi conquistati negli ultimi 15 giorni, e poi di dare tempo al fronte meridionale di avanzare per poi attaccare la città. Cosa che non è ancora avvenuta. Quindi, in questo momento siamo un po’ a delle schermaglie, può essere che arrivi […] le zone orientali come dicono, i quartieri est della città, ma per quello che si può capire non siamo ancora alla vera offensiva di attacco su Mosul.

D. – Si parla però, appunto, ancora di zone da bonificare da ordigni-giocattolo: che cosa si trova nelle località liberate?

R. – Si trovano soprattutto bombe-trappola, i jihadisti lasciano dietro di sé cellule che attaccano con le loro autobomba, si trovano molte trappole, porte minate, tunnel nei quali possono ancora nascondersi delle piccole cellule di kamikaze; adesso hanno parlato di questi ordigni-giocattolo che però hanno trovato più a Kirkuk che nelle zone dei villaggi abbandonati … ma senz’altro, si trova tutto quell’insieme di bombe-trappola che abbiamo visto già a Falluja, a Ramadi, a Tikrit nelle offensive precedenti. E quindi, è chiaro che tutto questo ci sarà anche a Mosul – che è la città più grande, è la vera capitale del califfato in Iraq, è la città più grande che ha occupato; senza dimenticare che una parte – non sappiamo quanto – della popolazione sunnita è ancora legata al califfato, e ci sono tutti i vecchi Bhat, non solo nelle colonne di stranieri, ma c’è un notevole numero di iracheni locali che sta con l'Isis.

D. – C’è anche il rischio – menzionato da diverse agenzie – secondo cui i jihadisti in fuga potrebbero confondersi con i profughi: si parla addirittura di jihadisti che si tagliano la barba e i capelli per confondersi tra la popolazione civile …

R. – E certo: questo è il grande rischio! Infatti, quando uno va nei campi profughi, prima di tutto c’è uno screening, c’è una grande attenzione da parte delle brigate che avanzano, sia curde che irachene, specialmente quando ci sono uomini che si arrendono vengono subito controllati; e di fatto, arrestati, portati in specifiche aree dei campi profughi appena costruiti dove specialmente gli uomini, specialmente gli uomini giovani, vengono isolati e controllati uno per uno perché chiaramente c’è questo pericolo e cioè che questi poi si confondano con la popolazione civile e creino delle cellule sovversive all’interno delle zone controllate dall’esercito e dai curdi. Questa è una grandissima preoccupazione!

D. –Quindi ci si aspettano ancora settimane se non mesi di battaglia…

R. – Certamente! Io direi mesi …








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