Nel corso della celebrazione della Preghiera Ecumenica Comune, nella Cattedrale Luterana di Lund, Papa Francesco e il Vescovo Munib Yunan, Presidente della LWF (Lutheran World Federation) hanno firmato la Dichiarazione congiunta. Ascoltiamo la sintesi nel servizio di Sergio Centofanti:
Di seguito pubblichiamo il testo integrale:
«Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da sé stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me» (Gv 15,4).
Con cuore riconoscente
Con questa Dichiarazione Congiunta, esprimiamo gioiosa
gratitudine a Dio per questo momento di preghiera comune nella Cattedrale di Lund,
con cui iniziamo l’anno commemorativo del cinquecentesimo anniversario della Riforma.
Cinquant’anni di costante e fruttuoso dialogo ecumenico tra cattolici e luterani
ci hanno aiutato a superare molte differenze e hanno approfondito la comprensione
e la fiducia tra di noi. Al tempo stesso, ci siamo riavvicinati gli uni agli
altri tramite il comune servizio al prossimo, spesso in situazioni di sofferenza e
di persecuzione. Attraverso il dialogo e la testimonianza condivisa non siamo più
estranei. Anzi, abbiamo imparato che ciò che ci unisce è più grande di ciò
che ci divide.
Dal conflitto alla comunione
Mentre siamo profondamente grati per i doni
spirituali e teologici ricevuti attraverso la Riforma, confessiamo e deploriamo davanti
a Cristo il fatto che luterani e cattolici hanno ferito l’unità visibile della Chiesa.
Differenze teologiche sono state accompagnate da pregiudizi e conflitti e la religione
è stata strumentalizzata per fini politici. La nostra comune fede in Gesù
Cristo e il nostro battesimo esigono da noi una conversione quotidiana, grazie alla
quale ripudiamo i dissensi e i conflitti storici che ostacolano il ministero della
riconciliazione. Mentre il passato non può essere cambiato, la memoria e il modo di
fare memoria possono essere trasformati. Preghiamo per la guarigione delle nostre
ferite e delle memorie che oscurano la nostra visione gli uni degli altri. Rifiutiamo
categoricamente ogni odio e ogni violenza, passati e presenti, specialmente quelli
attuati in nome della religione. Oggi ascoltiamo il comando di Dio di mettere
da parte ogni conflitto. Riconosciamo che siamo liberati per grazia per camminare
verso la comunione a cui Dio continuamente ci chiama.
Il nostro impegno per una testimonianza comune
Mentre superiamo quegli episodi della storia
che pesano su di noi, ci impegniamo a testimoniare insieme la grazia misericordiosa
di Dio, rivelata in Cristo crocifisso e risorto. Consapevoli che il modo
di relazionarci tra di noi incide sulla nostra testimonianza del Vangelo, ci impegniamo
a crescere ulteriormente nella comunione radicata nel Battesimo, cercando di rimuovere
i rimanenti ostacoli che ci impediscono di raggiungere la piena unità. Cristo desidera
che siamo uno, così che il mondo possa credere (cfr Gv 17,21).
Molti membri delle nostre comunità aspirano a ricevere l’Eucaristia ad un’unica mensa, come concreta espressione della piena unità. Facciamo esperienza del dolore di quanti condividono tutta la loro vita, ma non possono condividere la presenza redentrice di Dio alla mensa eucaristica. Riconosciamo la nostra comune responsabilità pastorale di rispondere alla sete e alla fame spirituali del nostro popolo di essere uno in Cristo. Desideriamo ardentemente che questa ferita nel Corpo di Cristo sia sanata. Questo è l’obiettivo dei nostri sforzi ecumenici, che vogliamo far progredire, anche rinnovando il nostro impegno per il dialogo teologico.
Preghiamo Dio che cattolici e luterani sappiano testimoniare insieme il Vangelo di Gesù Cristo, invitando l’umanità ad ascoltare e accogliere la buona notizia dell’azione redentrice di Dio. Chiediamo a Dio ispirazione, incoraggiamento e forza affinché possiamo andare avanti insieme nel servizio, difendendo la dignità e i diritti umani, specialmente dei poveri, lavorando per la giustizia e rigettando ogni forma di violenza. Dio ci chiama ad essere vicini a coloro che aspirano alla dignità, alla giustizia, alla pace e alla riconciliazione. Oggi, in particolare, noi alziamo le nostre voci per la fine della violenza e dell’estremismo che colpiscono tanti Paesi e comunità, e innumerevoli sorelle e fratelli in Cristo. Esortiamo luterani e cattolici a lavorare insieme per accogliere chi è straniero, per venire in aiuto di quanti sono costretti a fuggire a causa della guerra e della persecuzione, e a difendere i diritti dei rifugiati e di quanti cercano asilo.
Oggi più che mai ci rendiamo conto che il nostro comune servizio nel mondo deve estendersi a tutto il creato, che soffre lo sfruttamento e gli effetti di un’insaziabile avidità. Riconosciamo il diritto delle future generazioni di godere il mondo, opera di Dio, in tutta la sua potenzialità e bellezza. Preghiamo per un cambiamento dei cuori e delle menti che porti ad una amorevole e responsabile cura del creato.
Uno in Cristo
In questa occasione propizia esprimiamo la nostra
gratitudine ai fratelli e alle sorelle delle varie Comunioni e Associazioni cristiane
mondiali che sono presenti e si uniscono a noi in preghiera. Nel rinnovare il nostro
impegno a progredire dal conflitto alla comunione, lo facciamo come membri dell’unico
Corpo di Cristo, al quale siamo incorporati per il Battesimo. Invitiamo i nostri compagni
di strada nel cammino ecumenico a ricordarci i nostri impegni e ad incoraggiarci.
Chiediamo loro di continuare a pregare per noi, di camminare con noi, di sostenerci
nell’osservare i religiosi impegni che oggi abbiamo manifestato.
Appello ai cattolici e ai luterani del mondo intero
Facciamo appello a tutte le parrocchie e comunità
luterane e cattoliche, perché siano coraggiose e creative, gioiose e piene di speranza
nel loro impegno a continuare la grande avventura che ci aspetta. Piuttosto
che i conflitti del passato, il dono divino dell’unità tra di noi guiderà la collaborazione
e approfondirà la nostra solidarietà. Stringendoci nella fede a Cristo, pregando insieme,
ascoltandoci a vicenda, vivendo l’amore di Cristo nelle nostre relazioni, noi, cattolici
e luterani, ci apriamo alla potenza di Dio Uno e Trino. Radicati in Cristo
e rendendo a Lui testimonianza, rinnoviamo la nostra determinazione ad essere fedeli
araldi dell’amore infinito di Dio per tutta l’umanità.
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