2016-10-29 13:55:00

“Ho imparato dagli ultimi”, il card. Tagle si racconta in un libro


“Ho imparato dagli ultimi”. E’ il titolo di un libro intervista con il cardinale Luis Antonio Tagle, realizzato da Gerolamo Fazzini e Lorenzo Fazzini, edito dalla Emi. Il volume è il frutto di numerosi incontri che i due fratelli giornalisti hanno avuto con l’arcivescovo di Manila, presidente di Caritas Internationalis. Al microfono di Alessandro Gisotti, Gerolamo Fazzini racconta cosa l’ha maggiormente colpito della figura del porporato filippino:

R. – Innanzitutto ci ha molto colpito la grande disponibilità di quest’uomo; lui ha creduto in questo progetto che sapeva gli avrebbe portato via molto tempo. Tuttavia in mezzo ai suoi centomila impegni, è sempre riuscito a ricavare uno spazio sufficientemente dilatato nel tempo per poter raccontare pezzi della sua vita e del suo presente. Questo mi fa pensare che lui abbia questa prima grande caratteristica: far sentire l’interlocutore importante; nel momento in cui sta facendo un incontro non ti dà l’idea che il pensiero è già all’incontro successivo o è fermo alla preoccupazione di una notizia che gli è arrivata … No, in quel momento si sta dedicando a quello, si sta dedicando a te. Questo secondo me dice già molto del tratto umano della persona, una persona che sa fare spazio all’altro.

D. - Una cosa che ha colpito sempre di più di Luis Antonio Tagle è la sua risata e il suo pianto, cioè un uomo che non trattiene l’emozione di fronte ad una grande gioia o ad un grande dolore. Questo lo avete visto anche nelle vostre conversazioni?

R. - Assolutamente sì. Ricordo per esempio un incontro che esula dal libro, ma è stata una cosa molto simpatica. Quando Tagle è venuto a parlare ai preti di Milano e poi alla sera in Duomo ha incontrato i fedeli, ad un certo punto se ne è uscito con una sonorissima risata che ha divertito molto l’uditorio, ma questo è accaduto anche nelle conversazioni tra di noi. Ogni tanto ha questa risata liberatoria che sdrammatizza, così come mi ricordo benissimo invece un momento in cui lui ha raccontato le sue lacrime, quando in una conferenza stampa nelle Filippine è arrivata la notizia di un grosso scandalo che aveva coinvolto molti politici accusati sostanzialmente di ruberie. Il cardinale in quella situazione venne interpellato da una televisione e lì per lì non ebbe parole da dire, non aveva commenti da fare, era stato talmente sorpreso, però gli sono scese due lacrime mentre parlava davanti alle telecamere. Lui stesso ci ha raccontato che quelle lacrime hanno fatto il giro del Paese, perché erano l’espressione visibile, concreta della sofferenza di quest’uomo che stava dalla parte dei poveri, che vedeva appunto ancora una volta i poveri traditi dai loro rappresentanti e non aveva altre parole da aggiungere se non queste lacrime che erano un po’ rappresentative delle lacrime di tutti i poveri di fronte a quella grave situazione.

D. - Il titolo del libro è “Ho imparato dagli ultimi”. È questo il messaggio più forte che nasce dalla vita di Luis Antonio Tagle? È proprio questo senso di aver imparato e non di aver donato agli ultimi che lui vuole esprimere in questo libro?

R. - Sì, direi che questo viene molto fuori. È caratteristico proprio della sua personalità: il cardinale Tagle è una persona che - come hai ben detto - non mette innanzitutto il povero come il destinatario di una azione caritatevole – anche quello evidentemente – ma, innanzitutto lo guarda come una persona che ha delle esperienze da condividere e addirittura delle cose da insegnare, perché lui appunto dice: “Ho imparato dai poveri!". Che cosa imparare? Innanzitutto questa grande disponibilità e libertà di cuore che hanno i poveri perché vivono la dimensione del provvisorio; se c’è una cosa che Tagle mi ha molto trasmesso è proprio questa dimensione del provvisorio intesa come la docilità a quello che lo Spirito Santo ti chiede. Se c’è un filo rosso nel corso della sua vita è questa catena di sorprese che Dio gli ha preparato, incarichi che lui non ha cercato e che per certi versi gli erano anche un po’ azzardati. È diventato responsabile del seminario giovanissimo. Questa grande disponibilità di cuore di chi si mette nelle mani del Signore e lascia che sia il Signore a decidere della sua vita, è esattamente come dire lo stile che si respira dall’incontro con i poveri e secondo me Tagle lo ha preso molto dal suo vissuto.

 








All the contents on this site are copyrighted ©.