Papa Francesco in Svezia per la Riforma, evento storico

Il viaggio di Papa Francesco in Svezia, dal 31 ottobre al 1 novembre prossimi, per la commemorazione comune luterano-cattolica della Riforma di Martin Lutero è un  evento storico. Senza precedenti.

“Rappresenta soprattutto un simbolo, molto forte:  Francesco incontra i fratelli cristiani, al di là di tutti i dialoghi, di tutti i documenti che vengono studiati, discussi nelle Chiese”  suggerisce Valdo Bertalot, valdese, segretario generale della Società Biblica in Italia.  E’ il segno concreto del camminare insieme, del fratello col fratello, come si legge nella Bibbia. Approfondisce Bertalot: “In un passo, il profeta Amos afferma: due persone possono iniziare un percorso comune se non si incontrano? Se non si conoscono? Bene, questo è l’avvicinarsi di Francesco. Come dei luterani fra loro”.

Procedere l’uno accanto all’altro, con la voglia, il desiderio, di superare le difficoltà, senza nascondersi nulla: “La Riforma – spiega Paul O’Callagan, direttore del dipartimento di teologia dogmatica della Pontificia Università della Santa Croce- ha portato una grave separazione istituzionale tra i cristiani. E questo ha condotto ad una privatizzazione della fede, della cultura.E' stato un grande male. Allo stesso tempo la riforma della Chiesa  era necessaria: lo era per quell'epoca e lo sarà per sempre. Penso che il Papa stia tentando – nel modo tutto suo, con il quale riesce benissimo- di mettere insieme ciò che è stato separato. Lui pensa sempre all’idea della vicinanza umana: quante volte ha parlato dell’ecumenismo del sangue, quello del martirio! ”.

Ad un evento  forte, straordinario, pensa anche Riccardo Burigana, direttore del Centro Studi sull’Ecumenismo in Italia : “La visita si può definire come l' inizio di un nuovo cammino di riconciliazione: ora cattolici e luterani guardano principalmente al mondo, alle carenze delle opere di missione, di evangelizzazione, di testimonianza di un Vangelo che dà speranza, gioia. Sicuramente il dialogo teologico continuerà, ma più importante sarà un fatto: cattolici e luterani arriveranno- insieme!- a presentare di nuovo Cristo ad un mondo che lo ha smarrito. Un mondo che ha bisogno urgente di pace, amore, fratellanza".