Il viaggio del Papa in Svezia (31 ottobre-1 novembre) in occasione della Commemorazione comune luterano-cattolica per i 500 anni della Riforma, rilancia il cammino verso la piena comunione. E’ quanto afferma il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, al microfono di Mario Galgano. Ascoltiamo le parole del porporato:
R. – Mir scheint, man muss zunächst das Faktum würdigen: Dass überhaupt dies stattfindet
…
Mi sembra che prima di tutto si debba dare la giusta
considerazione al fatto in sé, cioè che questo incontro avvenga e proprio in questa
circostanza. Finora, infatti, le commemorazioni degli anniversari della Riforma si
erano sempre svolte a livello confessionale, con toni trionfalistici e polemici. Adesso
è la prima volta che l’inizio della Riforma viene ricordato insieme da Chiesa luterana
e Chiesa cattolica. E il fatto che questa preghiera ecumenica, che si terrà a Lund,
sia presieduta dal presidente della Federazione luterana mondiale e da Papa Francesco
è già di per sé un messaggio molto, molto forte: in primo luogo, un rendimento di
grazie per quello che è accaduto negli ultimi anni. Non ci sono stati, infatti, soltanto
500 anni di Riforma, ma anche 50 anni di dialogo intenso tra luterani e cattolici
e possiamo essere riconoscenti per quello che si è potuto raggiungere, tra cui la
Dichiarazione comune sulla Dottrina della Giustificazione, firmata nel 1999 ad Augusta,
in Germania. E poi questo evento è sicuramente un segno di speranza per continuare
sulla strada intrapresa. L’incontro si svolge sul tema: “Dal conflitto alla comunione”.
Questa è la strada della storia: in Europa, la Riforma ha portato la divisione della
Chiesa e crudeli guerre di religione, e questo è l’aspetto del conflitto. Ma noi oggi siamo sulla strada
verso la piena comunione tra luterani e cattolici e io spero veramente che questa
memoria comune della Riforma possa essere un buon passo per il futuro.
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