2016-10-22 13:24:00

Iraq: si combatte intorno a Mosul, in Siria vittime a Idlib


Prosegue per il sesto giorno consecutivo l’offensiva dei governativi a Mosul: le truppe avanzano verso Sud-Est, nella cittadina di Hamdaniyah, mentre si combatte anche a Nord-Est, nel villaggio di Tal Kayf. A Kirkuk, intanto, riprendono le violenze. Sul fronte siriano, sono almeno 24 i morti - tra cui 4 bambini - e 70 i feriti nell’ultimo raid sulla provincia di Idlib. Il servizio di Roberta Barbi:

È praticamente circondata, Mosul, la città irachena considerata roccaforte del sedicente Stato islamico in cui da sei giorni è in corso l’offensiva della coalizione. Violenti combattimenti si registrano a Nord-Est, nel villaggio di Tal Kayf, dove i peshmerga curdi hanno sfondato le linee del Califfato, mentre a Sud-Est, a Hamdaniyah, città abbandonata dai jihadisti, oggi sventola la bandiera dei governativi. Riprendono per il secondo giorno consecutivo gli scontri anche a Kirkuk, dove finora sono almeno 48 i miliziani dell’Is uccisi, mentre è di almeno 15 donne il bilancio delle vittime di un raid effettuato probabilmente dall’aviazione irachena per errore su una moschea sciita nel distretto di Daquq. Nella notte riprese anche le violenze tra i curdi peshmerga e i jihadisti nei pressi di Laylan, mentre è venuta alla luce l’esecuzione di almeno 284 tra uomini e ragazzi da parte dell’Is tra giovedì e ieri, seppelliti poi in fosse comuni. È atteso oggi a Baghdad il segretario della Difesa Usa, Carter, per valutare i progressi delle operazioni; ieri in Turchia ha raggiunto un “accordo di principio” con Ankara per il suo ruolo nell’offensiva. Carter incontrerà il premier iracheno al Abadi che nel frattempo ha chiesto ad Arabia saudita e Turchia di fermare le loro interferenze in Iraq. Sulla Siria, intanto, i ribelli filo-turchi fanno sapere di aver liberato dal Califfato oltre 1200 chilometri quadrati nel Nord, mentre si registrano diverse vittime nelle ultime 24 ore nella provincia di Idlib. Un rapporto dell’Onu, infine, certifica come chimico l’attacco delle forze di Assad nella stessa regione di Idlib del 16 marzo 2015: si tratta del terzo di questo genere da quando nel 2013 il Paese concordò di distruggere il proprio arsenale chimico dopo l’intesa tra Mosca e Washington.








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