No ai tagli di bilancio per le spese sanitarie pubbliche del Messico: questo l’appello lanciato dai vesccovi messicani, in vista del 16.mo Incontro e del 13.mo Corso nazionale sulla Pastorale sanitaria, che si terrà nella città di Xalapa dal 10 al 13 novembre prossimi.
Diritto alla salute, base di ogni politica sociale
In una nota intitolata “Prevenire è meglio che curare” e firmata da mons. Domingo
Diaz Martinez, incaricato episcopale per la Pastorale della salute, la Cem afferma
che “quello che non si investe oggi nella prevenzione, si pagherà in seguito” con
una maggiorazione per le cure. La salute, continua la nota, rappresenta infatti “un
settore fondamentale, alla base di tutte le politiche sociali che creano l’equità
e l’uguaglianza”. Per questo, essa andrebbe “tutelata e promossa”, perché “quando
viene a mancare la salute, viene a mancare tutto”.
La malattia può distruggere una famiglia
La malattia - sottolinea ancora mons. Diaz Martinez – “coinvolge non solo la perdita
di benessere fisico, psicologico e sociale, ma colpisce anche la pace, l’armonia e
la tranquillità di una famiglia, minandone le risorse economiche e causando l’incremento
della criminalità”. “Con preoccupazione”, quindi, i vescovi messicani notano come
“il bilancio nazionale per le spese sanitarie pubbliche” sia calato sempre più negli
ultimi anni, assottigliando “le risorse per una corretta e necessaria attuazione dei
programmi di prevenzione e di assistenza sanitaria”.
Le drammatiche conseguenze dei tagli al bilancio
Tutto questo, naturalmente, comporta gravi conseguenze, tra cui: riduzione di cure
per le donne in gravidanza; mancanza di vaccini per adulti e bambini; carenza di farmaci
e kit sanitari; scarsa attenzione alla prevenzione ed alla cura di patologie come
diabete, ipertensione, obesità e sovrappeso.
Allarme per zika e dengue
Non solo: i vescovi ribadiscono che i tagli al bilancio impediranno il monitoraggio
ed i controlli per malattie derivanti da dengue e zika, che provocano “una situazione
allarmante”, dato che si tratta di patologie a rischio di aumento. Di qui, l’appello
che la Pastorale per la salute lancia a tutte le istituzioni del Paese affinché venga
tutelato “il diritto dell’intera popolazione ad un accesso alle cure sanitarie che
sia dignitoso, universale e di qualità”.
Stop alla povertà che aumenta il rischio di contrarre malattie
No, quindi, ai tagli al bilancio – è l’appello della Cem – e sì, invece, a stanziamenti
“onesti e trasparenti” per la salute del Paese. Centrale, inoltre, il richiamo a ridurre
povertà e disuguaglianze sociali, che aumentano il rischio di contrarre malattie.
“Vale la pena – conclude la nota episcopale – di dedicare risorse alla salute del
Messico e dei suoi cittadini, così come all’importanza della prevenzione”, “necessità
notevole e reale della nazione”. (I.P.)
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