2016-10-13 08:59:00

Papa: preoccupato con Bartolomeo per globalizzazione indifferenza


S’intitola "Bartholomew Apostle and Visionary" l’omaggio al Patriarca Ecumenico Bartolomeo contenuto in un volume appena uscito negli Stati Uniti nel venticinquesimo anniversario della sua elezione alla sede di Costantinopoli. Autore del libro è John Chryssavgis, arcidiacono del Trono ecumenico e consulente teologico dell’arcidiocesi greco-ortodossa di America e del Patriarca Ecumenico per le questioni ambientali. Il volume contiene la prefazione di Papa Francesco e la riflessione di Benedetto XVI nonché gli interventi di Joe Biden, vicepresidente degli Stati Uniti, del rabbino David Rosen, dell’arcivescovo anglicano Rowan Williams, di Al Gore, dell’antropologa Jane Goodall e del giornalista George Stephanopoulos.

La prefazione di Papa Francesco
Nella sua prefazione, Papa Francesco afferma che gli incontri con il Patriarca Bartolomeo “hanno non soltanto rafforzato la nostra affinità spirituale, ma soprattutto reso più profonda la nostra consapevolezza condivisa della responsabilità pastorale comune che abbiamo in questo momento della storia, dinanzi alle sfide urgenti che i cristiani e l’intera famiglia umana devono affrontare oggi”.  “Oggi, noi fratelli nella fede e nella speranza che non delude, siamo profondamente uniti nel desiderio che i cristiani d’oriente e d’occidente si possano sentire parte dell’una e unica Chiesa, affinché possano proclamare al mondo intero che «è apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini» (Lettera di San Paolo a Tito)”.

“Nelle due dichiarazioni comuni che abbiamo firmato a Gerusalemme e al Fanar – prosegue la prefazione - abbiamo affermato con fermezza e determinazione il nostro impegno condiviso, che deriva dalla nostra fedeltà al Vangelo, a costruire un mondo più giusto e più rispettoso della dignità e delle libertà fondamentali, la più importante delle quali è la libertà di religione. Siamo anche fondamentalmente uniti nel nostro comune impegno di far crescere ulteriormente la consapevolezza delle persone e della società in generale rispetto alla questione della salvaguardia del creato”.

“Ho trovato una profonda sensibilità spirituale” in Bartolomeo – scrive Francesco – “per la dolorosa condizione dell’umanità attuale, così profondamente ferita da indicibile violenza, ingiustizia e discriminazione. Siamo entrambi grandemente turbati da quel grave peccato contro Dio, che sembra crescere di giorno in giorno, che è la globalizzazione dell’indifferenza dinanzi alla deturpazione dell’immagine di Dio nell’uomo. È nostra convinzione che siamo chiamati a operare per la costruzione di una nuova civiltà dell’amore e della solidarietà. Entrambi siamo consapevoli che le voci dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, ora al punto di estrema angoscia, ci obbligano a procedere più rapidamente sul cammino della riconciliazione e della comunione tra cattolici e ortodossi, in modo che possano proclamare in maniera credibile il Vangelo di pace che viene da Cristo”.

La riflessione di Benedetto XVI
Nella sua riflessione, Benedetto XVI rievoca gli incontri e la sua amicizia col Patriarca radicata nella fede in Gesù. Sottolinea quindi un aspetto importante “per descrivere questo grande uomo della Chiesa di Dio: il suo amore per il creato e il suo impegno perché venga trattato conformemente a questo amore, nelle questioni grandi e piccole. Un pastore del gregge di Gesù Cristo non è mai orientato soltanto alla cerchia dei propri fedeli. La comunità della Chiesa è universale anche nel senso che include tutta la realtà. Ciò appare evidente, per esempio, nella liturgia, che non indica soltanto la commemorazione e il compimento degli atti salvifici di Gesù Cristo. È in cammino verso la redenzione dell’intera creazione. Nell’orientamento della liturgia verso oriente, vediamo che i cristiani, insieme al Signore, desiderano procedere verso la salvezza del creato nella sua interezza. Cristo, il Signore crocifisso e risorto, è al tempo stesso anche il ‘sole’ che illumina il mondo. Anche la fede è sempre diretta verso la totalità del creato. Pertanto, il patriarca Bartolomeo realizza un aspetto essenziale della sua missione sacerdotale proprio con questo suo impegno verso il creato”.

“Considero particolarmente bello – scrive Benedetto - il fatto che, dopo la mia rinuncia, il patriarca mi sia rimasto sempre vicino personalmente e che sia perfino venuto a trovarmi nel mio piccolo convento. In molti angoli del mio appartamento si possono trovare ricordi ricevuti da lui. Questi oggetti non sono soltanto segni affettuosi della nostra amicizia personale, ma anche indicazioni verso l’unità tra Costantinopoli e Roma, segni di speranza che ci stiamo dirigendo verso l’unità. Sua Santità Bartolomeo è un patriarca davvero ecumenico, in tutti i sensi del termine. In solidarietà fraterna con Papa Francesco sta compiendo ulteriori importanti passi sul cammino dell’unità. Caro fratello in Cristo – conclude la riflessione del Papa emerito - possa il Signore garantirle ancora molti anni di ministero benedetto come pastore nella Chiesa di Dio. La saluto en philèmati haghìo [“con il bacio santo”, Romani, 16, 16 e 1 Corinzi, 16, 20]”.








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