2016-10-12 14:49:00

P. Carlin, esorcista: Vangelo, preghiera e Sacramenti vincono il diavolo


Papa Francesco parla spesso nelle sue omelie del diavolo: una volta ha detto che “hanno fatto credere che il diavolo fosse un mito, una figura, un’idea, l’idea del male. Ma il diavolo esiste - ha affermato con forza - e noi dobbiamo lottare contro di lui”. Purtroppo ancora oggi ci sono tante persone che soffrono per la sua azione. Ne abbiamo parlato con il padre cappuccino Paolo Carlin, esorcista nelle Diocesi di Ravenna e Faenza e portavoce dell’Associazione internazionale degli esorcisti. L’intervista è di Sergio Centofanti:

R. – Sono persone che soffrono e devono soffrire purtroppo nel nascondimento perché non trovano nella cultura di oggi accoglienza, ascolto perlomeno, comprensione, se non nell’essere considerati malati di mente. Però la realtà è una realtà che esiste. Ci sono tante persone che soffrono proprio perché c’è anche la componente, l’azione del nemico. Queste possono ricevere solamente aiuto quando vengono considerate e ascoltate anche sotto questo aspetto.

D. – Il diavolo, roba medievale, dicono alcuni: lei nella sua esperienza di esorcista che dice?

R. – Satana ha interesse a far credere che non esiste se non nella misura in cui l’uomo si illude che sia servito da Satana stesso. Ma Satana non è un amico è il primo e unico grande nemico dell’uomo proprio perché è invidioso e geloso della natura umana. Io l’ho visto Satana agire, l’ho visto chiaramente. Da quando faccio questo servizio vi posso dire che non ho più nessun dubbio di fede! E se prima mi facevo delle domande, adesso è fin troppo chiaro: adesso l’unica lotta che devo fare è con la mia fragilità umana perché il nemico insidia tutti e c’è una lotta dura che dobbiamo fare in questo mondo se vogliamo rimanere fedeli al Signore. Altrimenti cadiamo nelle trappole del nemico e lui sa come ingannarci perché è un astuto tentatore, subdolo, sottile.

D. – Come difendersi dal maligno?

R. – Noi abbiamo strumenti che Gesù già ci ha dato. Gli strumenti che ci ha dato sono tre: l’ascolto, il dialogo, l’incontro. L’ascolto è attraverso il Vangelo. Il Vangelo è  necessario ed è fondamento della fede perché cancella quei pensieri ossessivi di disperazione, di confusione, di disordine, di paura, di ansia, di angoscia che incominciano a partire dalla testa perché il nemico comincia ad attaccarci dalla testa. Perché? Perché la testa è la sede del libero arbitrio e della volontà dell’uomo. Allora se la testa è piena della Parola di Dio, non può entrare il nemico. Perché? Come ha cacciato Gesù Satana nelle tentazioni? L’ha cacciato citando la Scrittura. Con quella che è luce di verità ha smascherato la menzogna e la tentazione. Se la testa non ha la Parola di Dio noi facilmente rimaniamo soggiogati e confusi. L’altro strumento che Gesù ci ha dato per avere questa relazione con lui è il dialogo. E il dialogo avviene attraverso la preghiera. La preghiera non è sciorinare parole, bla, bla, bla, bla … ma è fare proprie quelle parole o addirittura dirne di proprie in quel momento. Ma dopo aver ascoltato Lui, però, perché solo se ascolto prima Lui dopo saprò anche come rispondere, come invocarlo, come ascoltarlo, come affidarmi a Lui, come avere la pace, la forza. Allora, pregare significa dialogare con Lui, non tanto fare delle pratiche. Come ascoltarlo non è leggere o studiare il Vangelo. Quindi bisogna entrare in questa logica di relazione personale. Terzo strumento è il Sacramento. Che cos’è il Sacramento? E’ il luogo dove incontro personalmente Gesù, Dio stesso nella persona di Gesù Sacramento. Sacramenti che scaturiscono dal sacrificio di Cristo sulla Croce e dalla sua Risurrezione. Gesù ha vinto il male, la sofferenza. Il cristiano non si spaventerà mai, non sarà mai depresso perché sa che ha già vinto nella fede in Gesù contro il male e la sofferenza. Ma, allora, io se soffro come faccio a vivere? Vivrai la tua sofferenza non con disperazione ma mettendola nelle mani di Dio. Quindi è importante che io usi i Sacramenti e li viva non tanto come cose da fare, precetti domenicali o pratiche religiose ma proprio come un incontro vero, concreto, con il Signore Gesù Risorto. Perché nel Sacramento della Riconciliazione sperimento il perdono di Dio, quindi se io vivo il Sacramento in questo modo, veramente per quello che è, ecco che allora l’azione di Dio nella mia vita si fa potente. E il nemico “va fuori dai piedi”… Mi piace sottolineare quello che tutti gli esorcisti testimoniano - perché hanno visto il maligno agire come l’ho visto io, l’ho visto proprio come trasforma il corpo della gente – e cioè che il Sacramento della Riconciliazione è potentissimo, è più potente addirittura di un esorcismo. L’altro Sacramento importante che ci accompagna è il Sacramento dell’Eucaristia. E’ il Pane di vita per l’anima: senza questo Pane l’anima è un sacco vuoto. Come se uno pretendesse di andare avanti senza mangiare. I Sacramenti dell’Eucaristia e della Riconciliazione ci mantengono figli di Dio, figli della luce, non delle tenebre. Allora a questo punto siamo forti contro ogni male. Paradossalmente pure essendo esseri inferiori a Satana, che è un angelo puro, siamo più forti di lui. Non per niente, quando invochiamo la Madonna, lui va su tutte le furie, neanche la nomina, dice: “Quella là”. Sapete perché? Perché la Madonna è un essere umano, ma a differenza sua che è stato disobbediente e lo sarà per l’eternità, perché ormai non può tornare indietro in quanto è un angelo, la Madonna invece è tutta pura, tutta immacolata, tutta in comunione con Dio proprio perché ha detto sì a Dio e no a lui. E questo per lui diventa motivo di più grande sconfitta: essere sconfitto da un essere inferiore (in quanto essere umano). Ecco perché la teme. La teme proprio perché Lei è l’unica tra gli esseri umani che non può toccare e di tutti quelli che sono consacrati a Maria lui dice sempre: “Io non posso fare più niente perché ‘Quella là’ lo protegge”.








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