2016-10-07 13:55:00

Papa incoraggia aiuti ad Haiti devastata da uragano: oltre 300 morti


Papa Francesco esprime il suo dolore per le vittime causate dall'uragano Matthew ad Haiti - sono quasi 350 i morti - e “si unisce nella preghiera” con quanti hanno perso i loro cari. In un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin inviato al cardinale Chibly Langlois, presidente della Conferenza episcopale haitiana,  il Santo Padre assicura la sua “vicinanza spirituale” a coloro che sono stati colpiti da questa calamità, affidando “ i defunti alla misericordia di Dio, perché li accolga nella sua luce”. Incoraggia infine gli aiuti e la solidarietà "in questa nuova prova che conosce il Paese”. Intanto, l’uragano è arrivato sulla costa Occidentale degli Stati Uniti. In Florida e Carolina del Sud è stato decretato lo stato d’emergenza. Il servizio di Massimiliano Menichetti:

Con piogge e venti a oltre 220 chilometri orari l’uragano Matthew ha devastato l’isola caraibica di Haiti e ucciso oltre 300 persone, colpite da detriti, alberi o trascinate nei corsi d’acqua. Distrutte intere città come Jeremie dove l’80% delle case non esistono più. Il presidente del Consiglio elettorale provvisorio,   Leopold Berlanger, ribadisce la preoccupazione delle autorità che per ora non stimano i danni, ma sono ingentissimi. Per l’Onu si tratta della peggiore crisi umanitaria dal terremoto del 2010. Nella Repubblica Dominicana si registrano altre 4 vittime. Matthew, declassato a categoria 3, è arrivato negli Stati Uniti dove fa ancora paura. In Florida e Carolina del Sud è stato decretato lo stato d’emergenza. “È questione di vita o di morte” ha detto il presidente Obama che ha chiesto ai cittadini di lasciare le zone a rischio: si stima siano 3 milioni le persone in pericolo. “Proteggere le vite umane è la priorità”, “se mi state guardando e vivete in una zona da evacuare dovete partire subito” è l'appello del governatore della Florida, Rick Scott.

Ad Haiti “dobbiamo pensare alle famiglie e ai bambini colpiti dall’emergenza”. Così Elena Cranchi dell’Organizzazione umanitaria SOS Villaggi dei Bambini, Onlus presente sull’isola caraibica dal 1978:

R. – L’urgano è stato devastante! Ci sono stati danni a migliaia e migliaia di case: quindi ci sono famiglie che hanno perso di nuovo, un’altra volta, tutto! E’ una terra che è stata ferita pesantemente da un terremoto solo sei anni fa… Ora ci sono problemi con le comunicazioni. L’emergenza più immediata ora è legata al fatto che mancano cibo e acqua. L’acqua è sporca, contaminata, e questo preoccupa molto, anche l’Unicef ha lanciato un appello, perché il rischio di epidemie è concreto. Noi ci stiamo muovendo con le autorità, come abbiamo già fatto durante il terremoto, per cercare di portare il primo soccorso alle famiglie e ai bambini coinvolti. Sono cifre importanti: si parla di 4 milioni di bambini.

D. – Qual è la situazione delle vostre strutture? Come stanno i bambini che assistete?

R. – Fortunatamente tutti i bambini, i ragazzi e i collaboratori all’interno dei nostri villaggi stanno bene. Però abbiamo ricevuto delle foto che mostrano gravi danni subiti… La nostra scuola Sos e il nostro villaggio sono stati danneggiati. Non c’è più il tetto, le stanze sono distrutte: quindi gravi danni. Ma – ripeto – fortunatamente nessuna vittima e nessun ferito. In questo momento siamo concentrati sulle famiglie che erano già vulnerabili. Una vera e propria catastrofe!

D. – Di cosa c’è bisogno in questo momento? E se qualcuno volesse sostenervi, come fare?

R. – In questa fase servono acqua, cibo e beni di prima necessità. Andando sul sito www.sositalia.it, stiamo raccogliendo per aiutare Sos Villaggi dei Bambini ad Haiti. Noi siamo ad Haiti dal 1978 e abbiamo sempre operato - e a maggior ragione durante l’emergenza - insieme alle organizzazioni presenti ad Haiti e insieme alle autorità governative.








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