Ancora un gesto di vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma nella visita di Francesco a Pescara del Tronto e ad Arquata del Tronto. Giada Aquilino ha raggiunto telefonicamente don Francesco Armandi, parroco di Pescara del Tronto e di altre tre frazioni terremotate:
R. – Il Papa è venuto ed è stato molto gentile: ha parlato con tutti, ha abbracciato i bambini, ha fatto le foto, anche con noi parroci terremotati.
D. – Dove ha incontrato il Papa?
R. – Nella tendopoli di Arquata del Tronto, frazione Borgo; davanti alla “scuola”, che poi è una tenda installata per l’occasione.
D. – Il Papa, ai presenti, ha detto di conoscere bene la sofferenza e le angosce dei terremotati. Quale messaggio ha lasciato?
R. – Ha lasciato un messaggio di bontà, di coraggio: bisogna andare avanti. E’ una visita che ci può solo incoraggiare. Francesco ci ricorderà nelle sue preghiere e ci ricorderà anche materialmente.
D. – Qual è stata la reazione della popolazione, lì, nelle tende?
R. – E’ stata una reazione di contentezza, di gioia, per aver incontrato il Papa. Ha dato la mano a tutti, davvero.
D. – Nel giorno di San Francesco, il Papa è venuto tra i terremotati. Lei, che si chiama Francesco, cosa ricorderà di questa visita?
R. – Qui sono giorni di sofferenza. Però, in mezzo a questa sofferenza, sicuramente il Papa ha portato un alito di speranza per andare avanti, con coraggio e con fede, cercando di ricostruire quello che purtroppo il sisma ha distrutto.
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