L'Università islamica di al Azhar organizzerà nei primi mesi del 2017, in cooperazione con il Consiglio islamico degli Anziani, una Conferenza internazionale sulla pace, la convivenza e il dialogo interreligioso, a cui prenderanno parte attiva anche i rappresentanti delle Chiese cristiane d'Oriente. La notizia è stata rilanciata dalla stampa egiziana in margine a un incontro avvenuto a metà della scorsa settimana; tra Hamad bin Isa al Khalifa, Monarca del Bahrein, e lo Sheikh Ahmed al Tayyeb, Grande Imam di Al Azhar.
Consiglio degli Anziani per porre fine a settarismo e violenza che affliggono
il mondo musulmano
Il Consiglio Islamico degli Anziani è un organismo internazionale indipendente creato
nel luglio 2014 come strumento per promuovere la pace tra le comunità islamiche. La
sua sede è situata ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), e tra i suoi obiettivi figura
anche il proposito di “porre fine al settarismo e alla violenza che affliggono da
decenni il mondo musulmano”.
L'impegno di al Azhar per il dialogo interreligioso e la pace
L'impegno diretto di al Azhar sul terreno del dialogo interreligioso a favore della
pace e del contrasto a ogni forma di violenza è stato confermato anche dalla partecipazione
dello stesso Imam al Tayyeb all'incontro svoltosi a Ginevra dal 30 settembre al primo
ottobre, che ha visto riuniti insieme una delegazione del Consiglio mondiale delle
Chiese (Wcc) e rappresentanti del Consiglio islamico dei saggi. Durante la sua permanenza
a Ginevra, il Grande Imam al Tayeeb ha anche tenuto una relazione sul ruolo dei leader
religiosi nella costruzione della pace, ospitata nell'Istituto ecumenico di Bossey
– appartenente allo stesso Wcc - nel contesto del 70.mo anniversario della fondazione
dell'Istituto.
Ruolo delle donne per la promozione della pace motivata dalla propria fede
religiosa
L'incontro – si legge tra l'altro nel comunicato finale della Conferenza, ripreso
dall'agenzia Fides – ha affermato la necessità per i membri di tutte le comunità religiose
“di avere eguali diritti e responsabilità come cittadini dei rispettivi Paesi”. Per
il prossimo anno, la collaborazione tra Wcc e Consiglio musulmano dei Saggi proverà
anche ad esplorare insieme le vie opportune per affermare il “contributo vitale” che
le donne possono offrire all'opera di promozione della pace motivata dalla propria
fede religiosa. (G.V.)
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