Alla vigilia della Giornata nazionale di preghiera per la pace (con momenti di adorazione eucaristica in tutto il Paese), indetta per oggi dalla Chiesa colombiana, il presidente della Conferenza episcopale (Cec), mons. Luis Augusto Castro Quiroga, arcivescovo di Tunja, ha tenuto ieri nella sede della Cec a Bogotá una conferenza stampa nella quale ha presentato le iniziative della Chiesa in seguito alla firma ufficiale dell’accordo di pace tra Governo e Farc, e alla vigilia del plebiscito confermativo di domenica prossima. In particolare - riferisce l'agenzia Sir - mons. Castro ha parlato della Campagna “Acciones Conscientes. Tu compromiso con el futuro” (“Azioni coscienti. Il tuo impegno per il futuro”), che ha l’obiettivo d’informare i colombiani in merito all’accordo firmato, in modo da avere una visione oggettiva della situazione nel momento della scelta referendaria.
La Chiesa non dà indicazioni di voto
Rispetto al voto di domenica, mons. Castro ha ribadito che la Chiesa non dà indicazioni
di voto: “Io credo che si possa stare da una parte o dall’altra senza che ci sia necessità
di fomentare odio o alimentare uno spirito negativo, l’obiettivo finale di tutti i
colombiani è la pace”, ha detto il presidente della Cec, che ha poi aggiunto: “È molto
importante che si prenda coscienza di quello che si sta facendo. Bisogna scegliere
le modalità con cui arrivare alla pace e non si ottiene questo con l’odio”. Al tempo
stesso, il presule ha mostrato soddisfazione per come è avanzato il cammino di pace
tra Governo e Farc ed ha assicurato che la Chiesa, nel caso l’accordo sia confermato
dalla popolazione, sarà molto attenta a dare seguito all’implementazione dell’accordo
stesso.
Importanza della Campagna informativa per il plebiscito
“Per questo – ha proseguito – è molto importante che questa campagna informativa sia
visibile per tutti, poiché offre uno spazio di riflessione e informazione sul plebiscito”.
Mons. Castro si è mostrato ottimista anche sulle future trattative con l’altro gruppo
minoritario della guerriglia, l’Eln: “La Chiesa ha ricevuto segnali positivi che indicano
la loro volontà di sedersi al tavolo delle trattative. Noi come Chiesa cercheremo
di appoggiare il dialogo. Lo facciamo perché ce lo ha chiesto l’Eln, non prima di
aver chiesto il permesso al Presidente Santos, che è stato molto contento di ricevere
questa notizia”. (R.P.)
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