2016-09-27 13:11:00

Casa Bianca: primo confronto televisivo Clinton-Trump


Nella corsa alla Casa Bianca serrato faccia a faccia televisivo tra la democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump. Si tratta del primo confronto prima del voto dell’8 novembre. Da New York, Elena Molinari:

Si sono accapigliati per 90 minuti, Hillary Clinton e Donald Trump, criticando la rispettiva visione degli Stati Uniti, delle tensioni razziali, del terrorismo, della giustizia e del fisco. “Donald mi critica per essermi preparata per il dibattito. Ma sono preparata soprattutto per essere presidente”, è stata una delle prime affermazioni dell’ex first lady. Che poi ha accusato l’avversario di aver mentito dicendo che Barack Obama non era nato in America, e anche di nascondere qualcosa nelle dichiarazioni dei redditi che non vuole rendere note. "Le pubblicherò — ha risposto il miliardario — quando lei pubblicherà le 33.000 email che ha cancellato quando era Segretario di Stato”. Il tono del primo dibattito fra i due candidati è continuato su questa linea. Clinton ha sostenuto che Trump ha una lunga storia di razzismo alle spalle, Trump che l’avversaria non ha “l’energia” per essere presidente. Il repubblicano ha insistito sulla necessità di ripristinare “legalità e ordine pubblico”, anche attraverso la profilazione razziale. La democratica sul bisogno di non incarcerare migliaia di giovani neri per reati minori. Gli osservatori hanno affidato la vittoria a Clinton, ma Trump ha certamente saputo tenere testa alla rivale.

Sull’esito del dibattito, Fabio Colagrande ha intervistato il direttore della Stampa, Maurizio Molinari, già per anni corrispondente negli Stati Uniti:

R. – E’ stato un dibattito vivace, a tratti spettacolare; sicuramente sulla forma e sui contenuti la Clinton ha guadagnato più punti, così come sull’economia, sulla questione delle tasse, sulla politica estera, ma Trump è stato molto efficace quando l’ha attaccata sulla violenza interraziale, la necessità di dare più potere alla polizia, quando ha attaccato l’amministrazione Obama sulla nascita di Is, quando ha imputato a Obama e Hillary la fuga di posti di lavoro verso il Messico e la Cina … Alla fine è stato un sostanziale pareggio, anche se a favore di Hillary. Nel complesso, il team di Clinton ha preparato il match molto meglio di Trump.

D. – Quanto contano questi dibattiti televisivi per il voto finale?

R. – L’esperienza degli ultimi anni ci dice che non contano molto. Ad esempio, nel 2004 Kerry vinse tutti e tre i dibattiti e poi Bush ottenne la rielezione. Nelle ultime due tornate presidenziali, Obama avrebbe vinto a prescindere dai dibattiti. In questo caso specifico, però, tanto il fatto di avere la prima donna candidata a presidente, quanto il fatto di avere un outsider delle dimensioni di Trump trasforma i dibattiti in una prova del nove. Ed è inoltre vero che la principale preoccupazione di entrambi, in questa fase, è di spingere tutti i propri elettori potenziali ad andare a votare. L’indice di impopolarità tanto di Hillary quanto di Trump è molto alto, quindi significa che sono i loro elettori intenzionati a disertare le urne. Per questo entrambi hanno parlato soprattutto ai rispettivi settori dell’elettorato.








All the contents on this site are copyrighted ©.