2016-09-25 18:09:00

Ticino, al referendum vincono i si': limiti ai transfrontalieri


I cittadini del Canton Ticino chiedono che si pongano limiti ai lavoratori frontalieri. Secondo i risultati definitivi, l'iniziativa referendaria 'Prima i Nostri' - promossa dalla destra nazionalista Udc con il sostegno della Lega dei Ticinesi - ha ottenuto il 58% di si'. Michele Raviart

Il testo del referendum prevede che “sul mercato del lavoro venga privilegiato, a pari qualifiche professionali, chi vive sul territorio”, a danno quindi dei 62 mila italiani che ogni giorno attraversano la frontiera per lavorare. La proposta della destra punta ora a scalare le istituzioni svizzere fino a modificare la Costituzione con l’obbligo per i datori  di lavoro di dare la precedenze a svizzeri e stranieri domiciliati nel Paese.

Un percorso difficile, soprattutto per l’accordo tra Berna e l’Unione Europea sulla libera circolazione delle persone, ma che mostra l’insofferenza dei cittadini per il fenomeno.  Sempre nel Ticino un secondo referendum contro il dumping salariale è stato bocciato con il 52% dei no, ed è stato approvato invece il controprogetto. Tre invece i referendum che si sono svolti in tutta la Svizzera, con un’affluenza del 43%. Circa il 60% dei votanti ha seguito le indicazioni del governo, bocciando l’innalzamento delle pensioni minime e un’iniziativa ecologica per una riduzione dei consumi energetici entro il 2050. Passa invece con due terzi dei voti la nuova legge sulla sicurezza, con più ampie possibilità di accesso da parte dei servizi d’intelligence ai dati personali.

 

Ma come si è arrivati a questa decisione dei lavoratori tranfrontalieri? Alessandro Guarasci lo ha chiesto a Franco Plutino, presidente di Acli Svizzera:

“C’è un clima di contrapposizione di gente che deve lavorare, che ha bisogno di lavorare. Ci sono dei problemi legati al dumping salariale che non dipende dai lavoratori ma dalle imprese che approfittano di un'offerta di manodopera che viene dal frontalierato in particolare. Il problema lo si è tentato di risolvere con i salari minimi. Ora ci sono proposte sul tappeto, che però non sono condivise, e che prevedono di aumentare il numero dei controlli”.

 








All the contents on this site are copyrighted ©.