2016-09-23 10:48:00

Viganò: Papa incoraggia riforma media, processo è irreversibile


Papa Francesco ha incontrato, ieri pomeriggio, mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, il segretario mons. Lucio Adrián Ruiz e il Consiglio del nuovo dicastero. Il Papa si è intrattenuto con i presenti con grande cordialità ed ha loro consegnato lo Statuto, pubblicato ieri e che entrerà in vigore il primo ottobre prossimo. Sull’incontro con Francesco e lo sviluppo della riforma dei media vaticani, Alessandro Gisotti ha intervistato mons. Dario Edoardo Viganò:

R. – E’ stato un incontro molto cordiale. Erano presenti il segretario del dicastero e i direttori della direzione generale, della direzione teologico-pastorale, della direzione tecnologica e della Sala Stampa. Il Papa ha voluto consegnare personalmente gli Statuti, che sono stati preparati in molti mesi di lavoro da un gruppo di lavoro misto e, soprattutto, Statuti che sono stati seguiti con particolare cura e anche importante lavoro da parte del Pontificio Consiglio dei Testi Legislativi e soprattutto dalla Segreteria di Stato. Quindi, è stato un momento molto cordiale e il Santo Padre ci ha chiesto di procedere con determinazione e secondo scelte che siano scelte irreversibili per questo nuovo scenario, che è lo scenario – appunto – della convergenza digitale.

D. – Che cosa rappresenta, appunto, l’approvazione degli Statuti in questo percorso che chiaramente continua – si parla di un triennio che abbiamo ancora davanti?

R. – Diciamo che il lavoro è già iniziato ed è iniziato secondo quel progetto che era stato condiviso con il Consiglio dei nove cardinali e approvato poi dal Santo Padre. Quindi, tendenzialmente gli Statuti – al di là della formula che ha atteso molti mesi per individuare anche aspetti formali molto importanti – di fatto sanciscono quello che era il progetto presentato e approvato. Certo, è un atto di nascita importante dal punto di vista giuridico: c’è una paternità legale, diciamo così, in questo momento, che ci permette di attuare adesso anche quelle operazioni che sono importanti per un dicastero che nasce dall’accorpamento di tanti altre entità, che è quello di sviluppare i regolamenti e poi l’unica tabella dell’organico, che sarà una tabella unitaria.

D. – Quello che colpisce in alcune parti è una dimensione di “Statuto aperto”, cioè pronto a guardare alla comunicazione nei suoi cambiamenti, anche dinamici e veloci, come abbiamo visto ultimamente proprio con l’irrompere della rivoluzione digitale. Cosa significa questo?

R. – Vuol dire preparare uno strumento che possa accogliere quanto sarà sviluppato. Pensiamo che dal telegrafo a oggi sono passati poco più di 150 anni e c’è stata un’evoluzione tecnologica enorme, esponenziale. Quindi è importante avere uno strumento giuridico che permetta di proseguire da qui a cinque, dieci anni rispetto a ciò che apparirà sulla scena dei media.

D. – Nel discorso al Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, proprio nel giorno in cui sono stati approvati e consegnati gli Statuti, il Papa ha sottolineato che la Segreteria per la comunicazione ha proprio una dimensione di “servizio” …

R. – Questo credo che sia anche un po’ una vocazione: da un lato una vocazione interna alla Chiesa ma dall’altro lato anche aiutare i giornalisti a raccontare la Chiesa che, come dice Papa Francesco, non è semplicemente una entità sociologica, non possono essere utilizzate categorie politiche per raccontare la Chiesa, ma la Chiesa ha bisogno piuttosto di un’ermeneutica spirituale, cioè di una modalità che assuma uno sguardo sui fatti, sull’agire della Chiesa che sia uno sguardo innanzitutto spirituale. La Chiesa è un insieme di uomini e di donne che vivono il discepolato nei confronti di Gesù e che, con la loro azione, vogliono risignificare tutto in Cristo. E quindi, o si assume questo sguardo spirituale sulla Chiesa oppure molto spesso nascono addirittura le derive ideologiche pretestuose. Quindi, la Segreteria per la comunicazione, come ha detto il Papa, è un punto di riferimento per il mondo dell’informazione e in particolare penso ai vaticanisti, perché sempre più e sempre meglio possano raccontare a tutto il mondo il Magistero del Santo Padre e i suoi gesti.








All the contents on this site are copyrighted ©.