2016-09-23 10:45:00

Bologna, Festival francescano: la fede in giro per le piazze


Si apre oggi a Bologna il Festival Francescano. Una tre giorni di eventi che i frati dell’Emilia Romagna hanno pensato per portare nelle strade il messaggio di San Francesco a servizio del Vangelo. Il servizio di Luca Tentori:

Bologna, piazza Maggiore anno 1211. San Francesco predica alla città perdono e riconciliazione. A più di 800 anni i suoi figli ci riprovano attraverso l’arte, la cultura e naturalmente la spiritualità. In campo più di 150 appuntamenti con la partecipazione di importanti personaggi della società civile, dello spettacolo e della Chiesa. Cuore pulsante, una copia a grandezza naturale della Porziuncola montata proprio in Piazza Maggiore, luogo di preghiera, confessioni e ascolto. A illustrare il tema di quest’anno il direttore del Festival, fra Giordano Ferri:

“Ci siamo inventati questo Festival prendendo spunto dai grandi festival culturali come quello della letteratura e quello della filosofia. Il motto di quest’anno è 'Per forza o perdono' e abbiamo scelto come tema il perdono perché abbiamo tre appuntamenti importanti: il primo è il grande Giubileo delle misericordia, poi abbiamo l’ottavo centenario del Perdono di Assisi e lo spirito di Assisi del quale ricorrono i trent’anni, questo incontro con i rappresentanti delle grandi religioni del mondo”.

Un clima di festa anche con maghi, spettacoli e musica per coinvolgere le famiglie e quanti in questi giorni passeranno per il centro del capoluogo emiliano. A spiegare i momenti di incontro tra uomini di fede differenti, fra Alessandro Caspoli, presidente dell’evento francescano:

“Francesco d’Assisi è stato l’uomo della Riconciliazione, l’uomo che cercava sempre una via di mediazione sia con i suoi frati sia con le persone del suo tempo. Il francescanesimo forse ha perso quel suo carattere così incisivo nella società che aveva all’epoca di Francesco o che aveva avuto attraverso i secoli successivi. Il ritornare in piazza è un po’ prendersi questo posto nella società”. 

Un assaggio del Festival ieri sera nel palazzo comunale con una tavola rotonda su “Le parole imperdonabili”. A incontrare i giornalisti della regione, a cui era rivolto l’evento, anche fra Paolo Iorio, predicatore con l’inconfondibile stile diretto e popolare francescano:

“Le parole tendono a inquinare la nostra vita: le tante parole false, le tante parole vuote che entrano dentro di noi e che tendono a formare una mentalità. E davanti a tutto questo la Parola di Dio come parola che è stata seminata dentro di noi: è una Parola rigeneratrice e che viene rigenerata attraverso il sacramento del perdono che è anche il Sacramento della misericordia di Dio. Questa ci dà la capacità di vivere all’interno di parole false e di parole vuote in un modo nuovo e di essere così semplici testimoni di una di quella che io credo sia l’unica vera Parola autorevole che ha la capacità di riempire la nostra vita”.








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