2016-09-22 13:15:00

Pubblicato lo Statuto della Segreteria per la Comunicazione


Pubblicato oggi lo Statuto della Segreteria per la Comunicazione (Spc), istituita dal Papa con il Motu proprio “L’attuale contesto comunicativo”, nel giugno 2015, nell’ambito della riforma della Curia Romana. Il nuovo dicastero vaticano - è scritto nel preambolo - risponde “all’attuale contesto comunicativo caratterizzato dalla presenza e dallo sviluppo dei media digitali, dai fattori della convergenza e dell’interattività”. Ciò comporta una “riorganizzazione” degli organismi vaticani e degli enti collegati con la Santa Sede, volta “all’integrazione e gestione unitaria”. Lo Statuto, che ha natura sperimentale, scadrà fra tre anni.

Nel pomeriggio, il Papa ha incontrato monsignor Dario Edoardo Vigano', prefetto della Segreteria per la Comunicazione, con mons. Lucio Adrian Ruiz, segretario del nuovo dicastero, insieme al Consiglio, per consegnare lo statuto, che entrerà in vigore il 1° ottobre. Il servizio di Roberta Gisotti:

Natura e competenza
Il primo punto su “natura e competenza” della nuova Segreteria per la comunicazione sottolinea l’obiettivo primario di unificare “tutte le realtà della Santa Sede che si occupano della comunicazione, affinché l’intero sistema risponda in modo coerente alle necessità della missione evangelizzatrice della Chiesa”. Ma anche in futuro di accogliere “altri modelli e innovazioni tecniche e forme di comunicazione”.

Struttura
La struttura della Spc, che  agisce “in collaborazione con gli altri “Dicasteri competenti”, “in particolare con la segreteria di Stato”, prevede la nomina da parte del Papa del Prefetto, del Segretario, dei Membri e dei Consultori, per un periodo di 5 anni. Stessa durata d’incarico per i Direttori, anch’essi di nomina pontificia, delle 5 Direzioni, “paritetiche nell’esercizio della loro attività”, dipendendo “direttamente” dal Prefetto - che potrà istituirne “secondo le esigenze” anche altre - e dal Segretario. Spetta al Consiglio della Segreteria – cui partecipano Prefetto, Segretario, Direttori e Vicedirettori – “elaborare le linee guida generali” del Dicastero. Il Prefetto può inoltre proporre di istituire “altre entità” e “enti collegati con la Santa Sede”  per “particolari esigenze di natura giuridica, editoriale o economica”. Così anche potrà dotare di “Servizi autonomi” le singole Direzioni.

Direzione per gli Affari Generali
Riguardo gli ambiti di competenza, alla Direzione per gli Affari Generali compete sotto la guida del Segretario: “la cura e la gestione degli affari comuni; l’amministrazione”, “l’organizzazione e la formazione delle risorse umane”; “l’amministrazione, il controllo di gestione e lo sviluppo delle procedure interne”; “gli affari legali”; “l’amministrazione delle attività tecnico produttive”; “il coordinamento delle iniziative e delle partecipazioni di carattere internazionale”.

Direzione Editoriale
La Direzione Editoriale decide: “l’indirizzo e il coordinamento di tutte le linee editoriali”; “lo sviluppo strategico delle nuove forme di comunicazione”; “l’integrazione efficace dei media tradizionali con il mondo digitale”.

Direzione della Sala Stampa
Alla Direzione della Sala Stampa spetta: “pubblicare e divulgare le comunicazioni ufficiali” sugli atti del Papa e l’attività della Santa Sede, “attenendosi alle indicazioni della Segreteria di Stato”; “ospitare e moderare conferenze stampa e briefing; rispondere in modo ufficiale alle domande dei giornalisti”, “dopo aver consultato la Segreteria di Stato”.

Direzione Tecnologica
La Direzione tecnologica gestisce in modo integrato le piattaforme e i servizi tecnologici “a supporto dell’evoluzione dei mezzi di comunicazione della Santa Sede”, al passo con l’aggiornamento tecnologico globale, anche progettando “nuovi servizi” e sviluppando di “quelli esistenti”, anche “in relazione alle differenti condizioni di sviluppo delle Chiese particolari”.

Direzione Teologico Pastorale
La Direzione teologico pastorale elabora “una visione teologica della comunicazione a cui conformare il contenuto di ciò che si comunica”; promuove “l’attività pastorale” del Papa, “in parole e immagini” e la formazione teologico-pastorale, “tessendo una rete con le Chiese particolari e con le associazioni cattoliche” in campo di comunicazione; sensibilizza il popolo cristiano affinché prenda coscienza “dell’importanza dei mezzi di comunicazione, nella promozione del messaggio cristiano e del bene comune”.

Personale e Uffici
Il personale e i consulenti esterni “sono scelti tra persone di comprovata reputazione, libere da ogni conflitto di interesse e dotate di un adeguato livello di formazione ed esperienza professionale” “Ogni conflitto di interesse, che dovesse sorgere durante il loro mandato, deve essere reso noto e devono essere adottate misure idonee a risolverlo”. Riferimento per nomine, assunzioni e impiego del personale sono “il Regolamento Generale della Curia Romana”, “il Regolamento proprio del Dicastero”, e  “altre disposizioni della Sede Apostolica”.

Documenti e dati
Tutti i documenti, i dati e le informazioni in possesso della Spc “sono usati unicamente per gli scopi previsti dalla legge; protetti in modo da garantire la loro sicurezza, integrità e confidenzialità; coperti dal segreto d’ufficio”.

Archivio
La Spc ha “un archivista responsabile” della conservazione degli archivi della Segreteria stessa”, da custodirsi “in un luogo sicuro all’interno dello Stato della Città del Vaticano o in una zona extraterritoriale vaticana”. Spettano al Prefetto “direttive e procedure” per “l’ottimale custodia e conservazione dei documenti (anche audiovisivi e sonori, in formato analogico e/o digitale)” di “rilevanza legale e storica”, in consultazione con la Commissione Centrale per gli Archivi della Santa Sede.

Lingua di lavoro
La lingua di lavoro della Spc è l’italiano.

Norma transitoria
Lo Statuto si chiude con una “norma transitoria”, dove si ribadiscono - come già indicato nel Motu Proprio - gli organismi destinati a confluire nella Segreteria per la Comunicazione, ovvero: il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, la Sala Stampa della Santa Sede, il Servizio Internet Vaticano, la Radio Vaticana, il Centro Televisivo Vaticano, L’Osservatore Romano, la Tipografia Vaticana, il Servizio Fotografico e la Libreria Editrice Vaticana. La Spc assumerà altresì il Sito web istituzionale della Santa Sede e la titolarità della gestione nelle reti sociali della presenza del Papa.

Tutte questi organismi proseguiranno nelle loro attività, osservando le norme in vigore, “attenendosi però alle indicazioni date dal Prefetto, fino alla data in cui confluiranno nella Segreteria per la Comunicazione, momento a partire dal quale saranno abrogate”. Nel processo di integrazione, i vari organismi coinvolti  osserveranno i Regolamenti, le Direttive o altre disposizioni man mano emanati dalla Spc, “nel quadro delle norme generali della Santa Sede e nel rispetto dei diritti acquisiti dai dipendenti”.








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