2016-09-21 20:13:00

Onu: Ban stop armi in Siria. Usa e Russia non trovano piena intesa


Consiglio di Sicurezza riunito oggi a New York per dibattere sulla grave crisi siriana, dove la tregua è sempre più fragile: decine le violazioni al cessate il fuoco nelle ultime 24 ore. Appello del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon: dobbiamo far tacere le armi. Presto una nuova bozza di accordo per negoziare la transizione politica. Schermaglie tra i ministri degli Esteri  di  Mosca e Washington sul processo di pace. Il servizio di Roberta Gisotti

“Dobbiamo restare determinati a riportare il cessate il fuoco”, così Ban Ki-moon ha sollecitato i Quindici membri del Consiglio di Sicurezza a fare la propria parte, precisando che un nuovo round di negoziati devono concentrarsi su questioni fondamentali per una transizione efficace. Presto - ha assicurato l’inviato speciale dell’Onu in Siria De Mistura - presenterò alle parti una nuova bozza di accordo, per arrivare a colloqui diretti, tra governo e opposizioni. “Il conflitto - ha aggiunto De Mistura - non può esser risolto militarmente”. “L’opposizione deve capire che la transizione non è solo su Assad” ma “sul trasferimento del potere da una fazione politica ad un’altra”.

Ban Ki moon ha poi definito una “vergogna” l’attacco, lunedì scorso, ad un convoglio umanitario nei pressi di Aleppo, che ha causato 21 morti, di cui Mosca continua a discolparsi: dai video esaminati non vi sarebbe traccia di raid aerei, ma solo di un incendio della merce in contemporanea con un’offensiva dei miliziani ad Aleppo. A supportare tale tesi, oggi il ministero della Difesa russa ha pubblicato un video in cui si vede un mezzo, che trasportava un mortaio di grosso calibro dei miliziani, procedere accanto al convoglio umanitario. Di diverso avviso il ministro degli Esteri Usa Kerry: “questo è il momento della verità”, ha detto, ammettendo che la Coalizione ha causato un terribile incidente. Ha quindi proposto che tutti gli aerei restino immediatamente a terra nelle aree chiave, per ridare credibilità al processo di pace. Il ministro degli Esteri Russo Lavrov ha quindi accusato Washington di “gioco sleale” e ribattuto di volere lo stop di tutti i combattimenti. Il cessate il fuoco - ha fatto sapere Mosca - è stato violato 45 volte in sole 24 ore, 26 volte ad Aleppo, dove appena fuori la città, è stato colpito anche un centro medico, facendo 13 vittime, tra cui 4 tra infermieri e paramedici, il resto combattenti ribelli. Le armi hanno tuonato anche a Damasco,  Hama,  Latakia, al-Quneitra.








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