2016-09-19 12:16:00

Il Papa ad Assisi per la pace. Bartolomeo: mai temere il dialogo


Assisi aspetta Papa Francesco che oggi parteciperà alla cerimonia conclusiva dell’Incontro interreligioso per la pace tra i popoli promosso dalla Comunità di Sant’Egidio sul tema: “Sete di Pace: religioni e culture in dialogo”. Ieri le sessioni di lavoro, domenica l’assemblea d’inaugurazione alla presenza del Capo di Stato Sergio Mattarella che ha ribadito: “Il dialogo può molto, più di quanto sembri". E ieri il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo ha parlato delle 5 vie della pace: l’amore, la giustizia, il perdono, il discernimento sulla verità e il rispetto. Quindi ha invitato a non avere paura del dialogo. Da Assisi il nostro inviato Massimiliano Menichetti:

E’ un'Assisi dal cielo plumbeo, a tratti piovoso, quella che attende il Papa che atterrerà domani in mattinata nel campo sportivo “Migaghelli” a Santa Maria degli Angeli, proprio alle pendici del Monte Subasio. Ad aspettarlo nella terra di San Francesco, nel 30.mo anniversario dell’Incontro interreligioso per la pace tra i popoli, voluto da San Giovanni Paolo II, oltre 450 leader del mondo, ma anche esponenti istituzionali del mondo dell’economia e della cultura. Francesco, accolto dalle bandiere vaticane bianche e gialle che sventolano dalle finestre, arriverà al Sacro Convento; poi l’abbraccio dei rappresentanti delle Chiese e delle religioni mondiali nonché dei vescovi dell’Umbria. Nel pomeriggio ci sarà in diversi luoghi un momento di preghiera per la pace; poi la cerimonia conclusiva con la consegna del Messaggio 2016. Intanto, tra oggi e domani, si tengono i 29 panel previsti, che spaziano dalla guerra alla giustizia sociale, dall’ambiente allo sviluppo tecnologico, passando per la sfida delle migrazioni, la lotta alla povertà o la piaga del terrorismo.

Il Patriarca Bartolomeo
Ieri a Santa Maria degli Angeli, nel Teatro Lirik, si è dato avvio a questa tre giorni d’incontri e dove Bartolomeo I, Patriarca ecumenico di Costantinopoli, ha ribadito che possiamo preservare la pace e salvaguardare il nostro pianeta soltanto attraverso la cultura del dialogo. E oggi proprio Bartolomeo I ha ricevuto, presso l’Università per Stranieri di Perugia, la Laurea “honoris causa” in Relazioni Internazionali. Il prof. Marco Impagliazzo presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo e presidente della Comunità di Sant’Egidio ha rimarcato l’impegno per il dialogo, la pace, la cura del creato espresso da Sua Santità. La Chiesa ortodossa non teme il dialogo ha ribadito nel suo discorso il Patriarca Bartolomeo:

"Il dialogo necessità di equilibrio. Non sopraffà, ma soprattutto non priva gli interlocutori della loro propria natura. Esso è conoscenza reciproca; è interconnessione e mai sincretismo culturale o religioso (...) I nostri grandi Padri della Chiesa non hanno mai avuto paura del dialogo con l’ambiente spirituale della loro epoca, come anche con i filosofi pagani dei loro tempi. In questo modo hanno influenzato e plasmato la civiltà della loro epoca e ci hanno consegnato veramente una Chiesa ecumenica”.

Il granduca di Lussemburgo
Corale, ieri, il grazie alla Comunità di Sant’Egidio per l’impegno in favore della pace ed il pensiero per le vittime del terremoto in Centro Italia. Il granduca di Lussemburgo, Henri, ha evidenziato il messaggio di speranza portato a Lesbo da Bartolomeo insieme a Papa Francesco”.

Il presidente del Centrafrica
Da parte sua, il presidente del Centrafrica Faustin Touadéra ha ricordato la recente visita del Pontefice nel Paese dove ha aperto la prima Porta Santa del Giubileo della misericordia. Ebrei e musulmani hanno condannato il terrorismo e parlato di  pluralismo, diversità e rispetto. Tutti hanno ribadito che la violenza non ha nulla a che fare con la religione. Tre i punti di riflessione lanciati, sulle orme di Papa Francesco, dal filosofo Bauman: la “promozione della cultura del dialogo per ricostruire il tessuto della società”, l’equa “distribuzione dei frutti della terra” e l'insegnamento della cultura del dialogo ai giovani, così da “fornire strumenti per risolvere i conflitti in modo diverso da come siamo abituati”.

Andrea Riccardi
“Il dialogo è l’intelligenza della coabitazione - ha affermato nel suo intervento Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio - un'arte necessaria in un universo fatto di religioni, culture, civiltà differenti. Non un’unica civiltà, ma la più grande civiltà: la civiltà del vivere insieme”.

Mons. Lebrun, arcivescovo di Rouen
Tanti gli interrogativi sollevati da dall’arcivescovo francese di Rouen, Dominique Lebrun. Il prelato ha ricordato l’assassinio di padre Jacques Hamel, durante la Messa, per mano di due che “si professavano di fede islamica”. Citando più volte il Vangelo ha declinato l’amore di Dio che sempre è pronto a perdonare. E contro ogni barriera ha evocato lo scorso 31 luglio, quando, come una “grande famiglia umana”, numerosi musulmani sono andati in visita “alle nostre assemblee domenicali”.

Mohammad Sammak, portavoce del Gran Muftì del Libano
“I rapporti tra religioni diverse non possono basarsi sull’eliminazione, come fa oggi l’Isis” - ha ribadito Mohammad Sammak, consigliere politico del Gran Mufti del Libano – ma “sulla fede nel pluralismo e nella diversità”.

Il Rabbino Avraham Steimberg
Infine, il rabbino Avraham Steimberg, respingendo categoricamente il fondamentalismo, ha condotto l’assemblea nella tradizione ebraica dove “tra i nomi regali del Signore” c’è la parola pace. Ha spiegato dunque che il suo perseguimento è “un dovere” e al contempo la più grande “benedizione” del Creatore.








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