2016-09-16 12:50:00

Mons. Piero Marini: Eucaristia è porre Cristo al centro della vita


Con la Messa presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco si è aperto ieri a Genova il Congresso eucaristico nazionale. Il presidente della Cei ha invitato i credenti ad annunciare che Dio non è lontano, che nessuno è orfano in questo tempo angosciato e che l’ingiustizia non è l’ultima parola. Ma sul significato di questo appuntamento ascoltiamo mons. Piero Marini, presidente del Pontificio Comitato per i Congressi eucaristici internazionali, al microfono di Luca Collodi:

R. – Il senso del Congresso eucaristico è sottolineare la centralità dell’Eucaristia nella vita della Chiesa e nella nostra vita, quindi la centralità di Cristo, perché l’Eucaristia è innanzitutto comunione con Cristo e poi comunione anche tra di noi, come ha detto il Concilio.

D. – Il Concilio come ha cambiato i Congressi eucaristici?

R. – I Congressi eucaristici sono andati perfezionandosi e maturando lungo la storia, anche attraverso l’incontro tra Congressi eucaristici e Movimento liturgico, da alcune celebrazioni che caratterizzavano i Congressi eucaristici all’inizio. Per esempio, la grande processione eucaristica era quasi un riprendere il possesso della città o delle zone della città da cui i cristiani erano in qualche modo “non riconosciuti”; poi dalla Comunione, naturalmente separata dalla celebrazione; la celebrazione era il terzo elemento dei Congressi eucaristici che però veniva quasi dimenticato. Ricordiamo tutte le grandi processioni che ci descrivono i Congressi eucaristici, lungo il Reno nell’Impero austroungarico e così via … Quindi c’è stata una maturazione con il Movimento liturgico e hanno rimesso la centralità sulla celebrazione. E questo è avvenuto nel Congresso eucaristico di Monaco del 1960.

D. – Che tipo di rapporto si può intravedere tra Chiesa e Stato alla luce dei Congressi eucaristici?

R. – I Congressi eucaristici sono nati con una contrapposizione allo Stato, che non riconosceva la presenza della Chiesa: siamo alla fine dell’Ottocento, quando l’Europa era piena di poteri anticlericali e massonici. Oggi, invece, c’è armonia, la consapevolezza della indipendenza di Chiesa e Stato ma in una collaborazione, che ci deve essere anche in questi Congressi perché ci sono grandi manifestazioni: io sono stato per esempio a Cebu, nellle Filippine, e il Congresso eucaristico è riuscito in modo magnifico proprio per la collaborazione tra lo Stato, tra le autorità civili e le autorità della Chiesa.

D. – Si può parlare oggi di un’“Eucaristia missionaria”?

R. – Ma dell’Eucaristia missionaria non è che se ne può parlare oggi: si riscopre, oggi, l’aspetto missionario dell’Eucaristia. L’anno scorso si sono celebrati cinque Congressi nazionali, di quelli che io ricordi; e quest’anno sono stati programmati altri sei Congressi nazionali. Di questi, sette erano proprio su questo argomento: l’Eucaristia, sorgente della missione della Chiesa. Come quello di Cebu: perché i Congressi eucaristici sono l’espressione del volto della Chiesa di questo tempo. Vogliamo sapere quali sono le problematiche oggi presenti nella Chiesa? Andiamo a vedere i temi dei Congressi eucaristici. Non sono più cose del passato da rispolverare: è la vita della Chiesa oggi, celebrare un Congresso eucaristico.








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