2016-09-15 14:27:00

Vertice di Bratislava: l'Ue guarda al proprio futuro


Domani si riuniranno, a Bratislava, i capi di Stato e di governo dei Paesi membri dell’Unione Europea per un vertice “informale” straordinario. Oggi invece si chiude a Plovdiv, in Bulgaria, il meeting di dieci capi di Stato dell’Unione sul tema “United for Europe”. Tanti i temi all’ordine del giorno a Bratislava tra cui immigrazione, terrorismo ed economia. Sarà il primo vertice senza il Regno Unito. Andrea Walton ne ha parlato con Christian Blasberg, docente di Contemporary History presso l’Università Luiss Guido Carli di Roma, partendo proprio dal tema dell’ìmmigrazione:

R. – Sicuramente l’Unione Europea è più indicata per cercare di risolvere questo problema. E’ il problema infatti che più occupa l’Unione in questo momento. Certamente, bisogna vedere cosa esce fuori domani da questo Vertice di Bratislava, in cui i pesi, all’interno dell’Unione Europea, si sono un po’ spostati. Si è visto proprio oggi l’incontro degli Stati del Mediterraneo che potrebbero presentarsi in un fronte comune a Bratislava e confrontare la Germania in questa questione. Indubbiamente la Germania e i Paesi del Mediterraneo sono in realtà sulla stessa linea, ma poi subentra anche la politica economica e in questo senso invece sono su fronti opposti. Quindi, è molto interessante vedere cosa uscirà fuori, se riusciranno a trovare un accordo che vada praticamente al di là, elimini le questioni economiche e si concentri sul problema dei rifugiati per una linea comune dell’Europa.

D. – Tornando, dunque, al tema dell’unità dell’Unione Europea, quali possono essere i possibili sviluppi?

R. – In questo momento, questo sembra veramente il caso. Vediamo che si è creato un fronte molto forte contro la Germania e vediamo che gli Stati del Mediterraneo cercano di trovare un’unità e soprattutto molti governi degli Stati mediterranei sono guidati dal centro-sinistra, come i socialisti. Anche dal punto di vista politico, quindi, questo è un gruppo più o meno omogeneo, che sicuramente sposta gli equilibri all’interno. Dipende sempre da cosa farà la Germania.

D. – Quanto peserà l’assenza del Regno Unito?

R. – Questo, come ho detto, sposta gli equilibri e rischia di mettere la Germania in una posizione di isolamento, perché la Germania ha perso proprio il suo migliore alleato. L’asse Inghilterra-Germania, infatti, è stata quella che ha garantito che la politica dell’austerity nel passato potesse essere applicata, mentre nella zona mediterranea non si è mai trovata una posizione veramente rigorosa contro questa politica. Adesso, invece, le cose sono diverse, soprattutto poi se questo fronte si compatta. Gli Stati del Mediterraneo, infatti, spingono affinché l’Inghilterra esca velocemente per avere così in mano, in un certo senso, anche la Germania. L’uscita dell’Inghilterra, dunque, sicuramente è un elemento molto, molto forte, essendo la seconda più grande economia dell’Unione Europea. L’Europa, quindi, si ridefinisce nel senso di uno spostamento anche dei valori, tornando magari anche ai valori originari dell’Unione Europea.

D. – Quale potrebbe essere lo scenario post-Bratislava per l’Unione Europea? Ci saranno decisioni che peseranno sul futuro dell’Unione Europea oppure no?

R. – Potrebbero esserci se questo fronte, che abbiamo visto ad Atene, in una specie di pre-vertice, rimane effettivamente compatto. E qui ovviamente è centrale anche la posizione dell’Italia, perché l’Italia certamente, da un certo punto di vista, vuole imporsi come un potenziale leader del fronte mediterraneo, soprattutto sfruttando anche le debolezze della Francia. La Francia, per esempio, non ha una posizione molto forte in questo momento e il presidente Hollande è molto indebolito anche all’interno. Quindi l’Italia potrebbe approfittare di questa posizione e farsi leader.  








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