2016-09-13 20:03:00

Scuola, da Telethon un video per accogliere gli alunni disabili


Da qualche giorno è sul web un video di Telethon, dal titolo “Insieme più speciali", realizzato per sensibilizzare al tema della disabilità a scuola. A novembre di un anno fa erano 234 mila gli alunni disabili. L’impegno della Fondazione è infatti permettere a sempre più bambini di vivere le tappe della loro vita, come il primo giorno di scuola, auspicando che il sistema che li circonda sia in grado di accoglierli. In questo percorso, la valorizzazione delle differenze individuali è di fondamentale importanza. Alessandro Guarasci ha sentito Francesca Pasinelli, direttore generale di Fondazione Telethon:

R. – Certamente, esiste molta eterogeneità fra scuola e scuola. Quindi, sebbene una certa sensibilità nei riguardi di persone e bambini affetti da disabilità stia aumentando, è vero che esistono invece anche condizioni di problemi fisici e quindi di mancata gestibilità delle scuole e anche, sicuramente, un’incapacità a volte di bambini e famiglie di comprendere la diversità e di accettarla e di integrarla. Si tende a guardare il malato come malato prima che come persona e come tale, quindi, a trattarlo in un modo un po’ diverso. E questa è una preoccupazione che noi sentiamo molto forte nei genitori, nelle famiglie, con le quali noi stiamo costantemente in contatto, di questi bimbi affetti da malattie di cui noi ci occupiamo. Per questo abbiamo pensato di augurare un buon primo giorno di scuola sicuramente a tutti gli studenti e sicuramente alle famiglie, ma prima di tutto alla scuola stessa, perché comprenda come accoglienza ed inclusione siano fattori importanti, certamente per i bambini malati, ma soprattutto per quelli che malati non sono, perché costruiscano conoscenza e competenze tenendo conto anche delle diversità come valori.

D. – Dal vostro Osservatorio avete visto passi in avanti negli ultimi anni?

R. – Abbiamo visto senza dubbio passi in avanti. Intanto, le scuole si stanno organizzando per inserire anche dei programmi di inserimento, di inclusione, di valorizzazione della diversità, a partire proprio da programmi che vengono messi in progetti educativi veri e propri. Penso ad un programma che abbiamo in essere noi, che nello scorso anno scolastico ci ha permesso di contattare circa seimila scuole su tutto il territorio, con 1500 che hanno aderito proprio ad una proposta organica, mettendo in piedi un programma di progetti educativi che si chiama “Insieme più speciali” e che a partire da alcuni prodotti, libri, video e così via si ripropone proprio di spiegare ai bambini, di far riflettere i bambini sul fatto che certe diversità fisiche o cognitive non sono necessariamente delle diversità che allontanano o che creano distanze, ma anzi possono dar luogo a delle complementarietà e a delle sinergie che arricchiscono reciprocamente gli uni e gli altri.

D. – Quale collaborazione avete avviato con il Ministero e anche con gli Assessorati regionali all’istruzione?

R. – Al Ministero noi abbiamo una collaborazione ormai decennale che è proprio sancita anche da un protocollo di intesa, in cui coinvolgiamo ogni anno alunni, genitori e docenti in programmi proprio focalizzati sul tema delle malattie genetiche e che vogliono andare a promuovere negli studenti il sostegno certamente di imprese di solidarietà, ma soprattutto un sostegno alla ricerca come il mezzo per arrivare a curare o a risolvere queste malattie. E in questo anno scolastico che saranno contattati più di seimila istituti ai quali gli verranno messi a disposizione questi kit educativi, questi progetti educativi completi che, appunto, verranno poi utilizzati dagli insegnanti, dagli studenti e dalle famiglie in modo organico, per avvicinarli al tema della diversità.








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