“Un posto a tavola: la giustizia sociale in una società che invecchia”: si intitola così l’opuscolo pubblicato in questi giorni dalla Commissione episcopale per la Giustizia sociale della Chiesa cattolica australiana. L’ampio documento presenta una serie di riflessioni e proposte per l’anno pastorale 2016-2017, guardando “alla sfide, ma anche alle opportunità” che presenta oggi l’età avanzata.
La vecchiaia è una vocazione
“La nostra società – scrive nel messaggio introduttivo
mons. Vincent Long Van Nguyen, presidente della Commissione episcopale – ha bisogno
di adeguarsi ad una comunità con un numero crescente di persone anziane ed un numero
calante di persone in età lavorativa”. “La vecchiaia è una vocazione”, aggiunge il
presule, citando le parole di Papa Francesco, “non si tratta quindi di ‘tirare i remi
barca’, anche se le società attuali non sono pronte, spiritualmente e moralmente,
ad apprezzare il vero valore di questa fase della vita”.
Riconoscere le capacità delle persone anziane
Ma il presule ricorda anche che oggi “ci troviamo
di fronte ad una nuova visione dell’invecchiamento in cui rientrano persone di 60-70
anni in buona salute, con molte competenze ed energie da offrire alla comunità”. Di
qui, l’invito al governo ed ai datori di lavoro a “riconoscere le vere capacità delle
persone anziane”, affinché possano metterle a frutto. Al contempo, la Chiesa australiana
esorta a non dimenticare quegli anziani che “non sono in salute, né benestanti” e
che necessitano di “aiuto e sostegno”.
No a cultura dello scarto, vincere stereotipi
disumanizzanti su anziani
“Questo è il momento – si legge nell’opuscolo – in
cui dobbiamo vedere agire una società giusta”, “sfidando l’individualismo ed il consumismo
della società moderna che dà origine alla ‘cultura dello scarto’, come la chiama Papa
Francesco”. Di qui, l’invito a non credere agli stereotipi “falsi e disumanizzanti”
che vedono le persone anziane come “incapaci di ragionare, scollegate dal mondo o
non autonome”, perché “gli uomini non sono merci e non devono essere valutati solo
in base alla loro produttività o al potere d’acquisto”.
Società sia inclusiva, puntare sulla solidarietà
intergenerazionale
Per questo, mons. Van Nguyen sottolinea che gli anziani
sono “esseri umani nel senso più pieno del termine, con diritti preziosi, una dignità
donata da Dio, con saggezza ed esperienza che rappresentano tesori inestimabili”.
Triplice, allora, ricorda il presule, sarà la sfida che la società australiana dovrà
affrontare: “Lavorare per una società inclusiva per porta gli anziani nel cuore della
comunità; garantire la dignità e le cure alle persone più fragili e più vulnerabili,
a rischio di abbandono o di abusi; favorire la solidarietà intergenerazionale”. “Le
persone anziane sono figlie di Dio – conclude mons. Van Nguyen – Tutti siamo creati
ad immagine e somiglianza di Dio e siamo chiamati ad avere il nostro ‘posto a tavola’”.
Tutelare vita degli anziani fino a morte
naturale
L’opuscolo della Commissione episcopale per la Giustizia
sociale suggerisce, poi, alcuni modi utili per prendersi cura degli anziani: in primo
luogo, si raccomanda di non porre barriere, nel mondo del lavoro, alle persone di
età avanzata, bensì di dare risalto alla loro esperienza vissuta sul campo. Centrale
anche il richiamo ad una partecipazione lavorativa che non sia riconosciuta solo nell’aspetto
economico, ma che rientri in una “visione olistica” in cui l’anziano possa sentirsi
ancora “attivo e produttivo”. Ancora: i vescovi sottolineano la necessità di tutelare
la dignità delle persone più vulnerabili, soprattutto tutelandone la vita fino alla
morte naturale. Infine, la Chiesa australiana esorta i fedeli a vivere “come una comunità
di misericordia ed amore”. (I.P.)
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