2016-09-11 11:51:00

Colombia, “Chiese e miniere”: difendere vita e Creato


“Gli effetti nocivi delle grandi opere di estrazione mineraria minacciano i diritti della natura e si qualificano come un delitto contro l’umanità”: è quanto emerge dalla Dichiarazione finale del terzo Incontro della rete “Chiese e miniere”, svoltosi a Bogotà, in Colombia, dal 2 al 6 settembre. A carattere ecumenico, l’evento è stato dedicato all’analisi dei grandi progetti minerari del continente latinoamericano ed ha visto la partecipazione di circa 50 rappresentanti, provenienti da dodici diversi Paesi.

No alla violenza, giustizia per le donne
Quattro le emergenze evidenziate nel documento finale: in primo luogo, “la crescente criminalizzazione e gli atti violenza contro le persone che difendono i loro territori”. A tal proposito, viene ricordato la drammatica uccisione, nel marzo scorso, di Berta Cáceres, ecologista, attivista per i diritti umani e rappresentante degli indigeni in Honduras. Per lei, i firmatari “esigono giustizia”, invocando, al contempo, “un mondo più giusto per le donne, protagoniste della difesa della vita”.

Salvaguardia del Creato è elemento costitutivo dell’essere cristiani
La rete “Chiese e miniere” si dice poi consapevole del fatto che difendere la Creazione, in un sistema depredatore il cui fine ultimo è il profitto e il denaro, è un'azione che implica rischi e pericolo di morte”. Tuttavia, forti della fede, i firmatari esortano le autorità locali ad “un impegno etico” in favore di iniziative “in difesa delle popolazioni e della natura”. Ma oltre alle autorità, anche le Chiese vengono chiamate ad “assumere un impegno attivo in difesa della ‘casa comune’, elemento costitutivo dell’essere cristiani”.

Aiutare le piccole comunità più vulnerabili
Infine, i firmatari esprimono sostegno al popolo colombiano “nel suo sforzo per raggiungere la pace e porre fine definitivamente al lungo periodo di guerra interna”. Dopo oltre 50 anni di conflitto, infatti, il governo e le Farc (Forze armate rivoluzionarie) hanno raggiunto un accordo che verrà sottoposto a referendum il prossimo 2 ottobre. “La pace è il cammino per continuare la costruzione di una Colombia più giusta, equa e in armonia con la madre natura”, prosegue la rete ecumenica, ribadendo anche la volontà di sostenere “le piccole comunità sfrattate e travolte nei diritti più elementari, perché in nessun luogo del mondo l'attività mineraria è un'alternativa di sviluppo sostenibile dei popoli. (I.P.)

 








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