2016-09-06 07:55:00

Tensioni tra Usa e Filippine. Salta incontro Obama Duterte


Passo indietro ed espressioni di rammarico del presidente filippino Duterte, per i pesanti insulti rivolti al suo omologo degli Stati Uniti Obama, per quelle che venivano considerate ingerenze sulla politica violenta del governo filippino contro il narcotraffico. Il servizio di Paola Simonetti

L'ira del presidente filippino, Duterte, sembra essersi placata. Dopo gli insulti rivolti al presidente degli Stati Uniti Obama, nell'ambito dei giudizi espressi sulla politica di sangue messa in atto dal governo filippino contro i narcotrafficanti, Duterte ha espresso oggi rammarico per le sue pesanti parole. Un passo indietro che potrebbe forse allentare la tensione che era sfociata nella cancellazione dell'incontro fra i due leader previsto nei prossimi giorni. "Ti insultero' in quel forum", aveva affermato il presidente filippino, piccato per un'eventuale reprimenda di Obama sulla guerra agli spacciatori delle filippine che negli ultimi due mesi ha provocato oltre 2.400 morti. Situazione  sulla quale avevano espresso preoccupazione le Nazioni Unite e l’arcivescovo di Manila, Tagle. Incidenti diplomatici che si innestano in un Paese funestato anche dagli attacchi terroristici del gruppo islamista Abu Sayyaf che a Davao, venerdi scorso, hanno provocato 14 vittime, mentre a preoccupare c'è anche l'azione del Fronte democratico Nazionale, gruppo militante di ribellione comunista. La speranza della Chiesa locale è in un esito felice dei recenti colloqui di pace fra il Ndf e il governo filippino.








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