2016-09-05 13:30:00

Germania, regionali: destra di Afd sorpassa Cdu della Merkel


In Germania, le elezioni nel land del Meclemburgo-Pomerania sono state vinte dai dal Partito socialdemocratico (Spd) con il 30,6% delle preferenze. Sorprendente il risultato della formazione di destra “Alternativa per la Germania” (Afd) che ha superato con il 20,8% dei voti il Partito cristiano-democratico (Cdu), guidato dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel, e non andato oltre il 19% dei consensi. A pesare sull’esito del voto, i temi legati all’immigrazione. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Quella tenutasi nel Land del Meclemburgo-Pomerania, anche se in questa regione dell’ex Germania dell’est grande quanto la Lombardia vive solo il 2% della popolazione, non è stata un’elezione marginale. La consultazione in questo land, dove c'è il collegio elettorale della cancelliera tedesca Angela Merkel, si è rivelata infatti un test non confortante per i principali partiti tedeschi. Hanno vinto i socialdemocratici ma hanno subito un calo di oltre 5 punti rispetto alle elezioni del 2011. Per il partito cristiano-democratico guidato dalla Merkel è il peggior risultato elettorale da quando si vota in questo land dopo la caduta del Muro. In questa regione il partito populista “Alternativa per la Germania” diventa dunque il secondo partito. E nel dibattito politico all’indomani del voto l’elemento più significativo della consultazione è proprio il sorpasso di questa formazione di destra ai danni dei cristiano-democratici. I mezzi di informazione tedeschi sottolineano che a pesare sull’esito del voto non sono state questioni locali, ma la ferma opposizione del partito “Alternativa per la Germania” alla politica migratoria della cancelliera tedesca Angela Markel. 

Sull’esito del voto Giancarlo La Vella ha intervistato Luigi Geninazzi del quotidiano “Avvenire”:

R. - È un voto dal significato soprattutto simbolico e mediatico, perché il land del Meclemburgo-Pomerania è sempre stato un po’ anomalo: si trova nella ex Ddr e lì i due partiti maggiori hanno sempre dovuto fare i conti con i movimenti che si collocano all’estrema sinistra o all’estrema destra. Il fattore principale è la marea montante di protesta legato al problema dei profughi: la politica della cancelliera Merkel è stata un po’ contradditoria. All’inizio ha aperto le porte a tutti, poi è stata ben contenta che i Paesi sulla rotta dalla Turchia alla Germania chiudessero via via i varchi addirittura con l’innalzamento di filo spinato e muri e sbarrassero la strada a questi disperati che provenivano dalla Siria e dai campi della Turchia, poi la riammissione ancora del principio dell’accoglienza… Insomma, tutto questo ha fatto sì che il partito Alternative für Deutschland prendesse molta forza.

D. - Questo risultato potrà avere delle ricadute sulla politica migratoria della Merkel e quindi poi conseguenze in Europa?

R. - Alla politica migratoria la Merkel ha già posto delle correzioni: una facilitazione delle espulsioni, regole più strette per l’integrazione… Manca ancora un anno alle elezioni in Germania: bisognerà vedere cosa succede nel Paese e fuori, l’effetto della Brexit, il voto che ci sarà fra un mese in Austria, quello ci sarà in Francia… Per ora lei tiene dritta la barra, anche se chi protesta è sempre più forte.








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