2016-09-03 14:42:00

L'ultimo saluto a Carmen nel "Redemptoris Mater" di Madrid


Presieduta dall’arcivescovo di Madrid, mons. Carlos Osoro, si è svolto ieri sera l’ultimo atto dei funerali di Carmen Hernández, iniziatrice insieme a Kiko Argüello del Cammino Neocatecumenale. All’atto erano presenti Kiko e padre Mario Pezzi, insieme ai familiari di Carmen, e circa duecento catechisti itineranti, provenienti da tutta l’Europa e da vari altri Paesi del mondo, per testimoniare l’affetto e la gratitudine per l’opera compiuta dal Signore per mezzo di Carmen. Era deceduta il 19 luglio ed i suoi funerali erano stati celebrati tre giorni dopo nella Cattedrale dell’Almudena, alla presenza di alcuni cardinali, vari vescovi ed una grandissima partecipazione di fedeli. Questo tempo di attesa è stato necessario per permettere la preparazione di un luogo adatto per l’inumazione della sua salma. Col permesso dell’arcivescovo, questo luogo è stato trovato nel giardino del Seminario “Redemptoris Mater” di Madrid, dove Kiko ha preparato un sacello, uno spazio semplice, pieno di luce e di gioia pasquale per questa donna geniale che ha fatto della sua vita un inno di amore alla Chiesa ed alla Pasqua.

Nel suo breve intervento, dopo l’ascolto del Vangelo della Trasfigurazione - una pagina particolarmente cara a Carmen - l’arcivescovo ha voluto sottolineare come la vita di Carmen fosse stata una grazia a servizio della Chiesa, con il suo amore alla libertà ed alla verità; e grazia era pure il ritrovarsi insieme per questa breve liturgia, facendo memoria del cammino compiuto da Carmen verso la verità, Cristo.

Kiko, in un ricordo molto semplice, ma appassionato ed estremamente rivelatore di cinquant’anni di evangelizzazione compiuti insieme, per grazia di Dio, ha letto un suo pensiero scritto poco prima della sua morte: “Signore, Signore! Come potrò continuare? Carmen, mi dicono che sta morendo, poveretta, quanto deve il Cammino a Carmen! Che donna meravigliosa, con un genio magistrale di libertà e di amore alla Chiesa. Mai mi ha adulato; sempre dietro a me. Mi ha detto la verità. I giovani, soprattutto le ragazze, la adoravano… sempre diceva che la donna è ciò che è più importante della Chiesa e del mondo, perché porta in sé, nel suo seno, la fabbrica della vita. E diceva: ‘Non fidatevi degli uomini’, e ‘Kiko, ve lo regalo…!’. Ma stava sempre al mio fianco per aiutarmi… Che mistero, le persone, la loro personalità. Carmen, che mistero! Un giorno mi ha detto: ‘Io passo per pazza in Vaticano, così tutti dicono che Kiko è un santo che è capace di sopportare quella donna!’”.

Anche Padre Mario l’ha voluta ricordare leggendo una pagina di Carmen dove racconta come si è incontrata in maniera esistenziale con il mistero della Pasqua: la sua esperienza di sofferenza e di morte si illuminano e vengono trasfigurate dal mistero della morte e risurrezione di Cristo… e l’Eucaristia lasciò di essere solo un “mettere Gesù nel proprio cuore”, per vivere la Pasqua con Cristo. E della Pasqua diventò un’appassionata cultrice e catechista, facendo suo e vivendo in prima persona ed insegnando a vivere l’Eucaristia secondo il rinnovamento voluto dal Concilio Vaticano II.

E proprio la gratitudine al Signore per il dono fatto dal Signore alla Chiesa ed al Cammino mediante Carmen era quasi tangibile sul volto e sulle labbra dei presenti, con la certezza di avere ora in lei una preziosa collaboratrice per tutta l’opera di iniziazione cristiana e di evangelizzazione, così necessaria oggi nella Chiesa. (A cura di don Ezechiele Pasotti)








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