2016-08-31 08:40:00

Libia, si prepara la battaglia finale per liberare Sirte dall'Is


E’ partito il conto alla rovescia per la seconda e decisiva fase della battaglia finale per la liberazione di Sirte dalle bandiere nere dello Stato islamico. Le forze fedeli al governo di Tripoli assediano su tre fronti l’ultimo serraglio di resistenza degli jihadisti, mentre le unità della marina libica impediscono ogni fuga via mare. Da Sirte, Francesco Semprini:

Sono circa un centinaio i miliziani di Abu Bakr al-Baghdadi rimasti a difendere il Quartiere "tre" della città dagli arrembaggi delle brigate lealiste utilizzando cecchini, mortai a autobomba scagliate come arieti sulla linea del nemico. Mentre nella Sirte liberata emergono le tracce del terrore: prigioni-lager, campi di addestramento per attentatori suicida, patiboli per le crocefissioni e minacce all’Europa. Come quella che campeggia nel quartiere di Abu Faraa: "Con l’aiuto di Allah e nonostante gli infedeli, presto conquisteremo Roma". Il senso di repressione è palpabile nelle stanze di Hel Esba, un ufficio amministrativo dove un tempo si pagavano le multe e utilizzato dall’Isis come centro di propaganda e indottrinamento, specie per le donne, come suggerisce un cartello all’entrata con scritto "vietato l’accesso agli uomini". Buttati per terra ci sono tanti "niqab" gli abiti neri che coprono da testa a piedi. In una dell sale c’è una lavagnetta con disegnata una sagoma femminile e le frecce che indicano come ogni parte del corpo deve essere oscurata con gli opportuni veli. Nelle prigioni sotterranee dell’ex palazzo della polizia segreta di Gheddafi sono le celle-lager a raccontare la storia delle vittime del califfato. Scritte che raccontano di vite spezzate e libertà represse, di torture e di lente sofferenze senza senso, come quella del prigioniero che consegna quello che forse è il suo testamento al muro: "Sono libico, sono musulmano e mi trovo qui dentro. Ma non capisco perché".








All the contents on this site are copyrighted ©.