2016-08-30 16:12:00

Il Papa incontra Zuckerberg: i social avvicinano i lontani


Un gesto quotidiano

“In questo momento, un gesto che gran parte della popolazione occidentale compie quotidianamente è consultare Facebook sul proprio smartphone. Questo gesto non può essere ignorato dal Papa e visto che è Mark Zuckerberg colui che ha creato questo luogo dove molti di noi s’incontrano ogni giorno, mi pare non solo logico ma molto opportuno che Francesco s’interessi a questo ambito e abbia voluto riceverlo”. Così, Bruno Mastroianni, docente di Media Relations alla Pontificia Università della Santa Croce, commenta l’incontro, avvenuto il 29 agosto in Vaticano, fra Papa Francesco e Mark Zuckerberg, fondatore e amministratore delegato di Facebook, il servizio di rete sociale più frequentato al mondo.

Un luogo per avvicinare

“Dietro l’incontro fra il Papa e il creatore di Facebook c’è anche la consapevolezza che questo socialnetwork ha la capacità di rendere più vicini i cosiddetti ‘lontani’. L’attenzione ai disagiati, la cultura dell’incontro, la lotta alla povertà – temi al centro dell’udienza – sono tutti atteggiamenti che nascono dalla conoscenza del mondo, dalla capacità di uscire dalla propria ristretta cerchia di amici per aprirsi di più agli altri”.

La grande promessa del web

“Non è mai la tecnologia in sé a fare il bene o il male dell’uomo”, spiega Mastroianni. “E’ solo un elemento che può potenziare le capacità umane. Se nell’animo umano ci sono luci e ombre, la tecnologia, la rete, può aiutare a rendere più scure quelle ombre, ma anche più splendenti quelle luci. Se dunque un aereo solare, come quello rappresentato dal modellino regalato da Zuckerberg al Papa, può permettere di superare il digital gap in un salto, portando la connessione web a popolazioni che ne hanno un gran bisogno, come strumento di sviluppo e formazione, tutto ciò rappresenta un grande tesoro, una grande promessa, che non può non interessare alla Chiesa”.

Al centro c’è la relazione

“Non esiste un’epoca storica in cui l’uomo non abbia insultato, odiato o diffuso volgarità, anche blasfeme”, conclude Mastroianni a proposito delle critiche spesso rivolte a Facebook. “Non confondiamo il mezzo con l’uomo che c’è dietro. Facebook è una lente d’ingrandimento della realtà umana. Dobbiamo essere consapevoli dei rischi e delle sfide che sono dietro ai social, ma restare concentrati sulle relazioni tra gli uomini che restano alla base del web, relazioni in cui l’uomo può sempre esprimere la sua libertà”.  








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