2016-08-28 19:36:00

Siria, sale a 35 il numero delle vittime dei raid aerei turchi


Sul terreno siriano lo scontro tra curdi e turchi non conosce sosta. Sale a 35 il numero dei civili uccisi oggi nei raid aerei turchi e sotto il fuoco dell’artiglieria contro il villaggio di Jub al-Kousa, nella parte settentrionale della Siria. A denunciarlo è l'Osservatorio siriano per i diritti umani. L’area degli attacchi è controllata dalle milizie alleate alle Forze democratiche siriane, appoggiate dai curdi dell’Ypg. Il servizio di Elvira Ragosta:

I bombardamenti di Ankara sulla Siria settentrionale sono la risposta alla prima vittima turca sul campo. Ieri, un militare turco è stato ucciso e tre sono rimasti feriti nel lancio di razzi causato, secondo la Turchia, dai miliziani curdi dell'Ypg. Si tratta della formazione curda che nel 2014 ha liberato Kobane dal sedicente Stato islamico e che gli Stati Uniti considerano un alleata sul campo. Ma per la Turchia i miliziani dell’Ypg sono terroristi alla stregua del Pkk. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, nei raid di oggi sono 20 i civili morti e 50 i feriti dai colpi dell'artiglieria pesante di Ankara a Jeb el-Kussa, in un'area controllata dalle milizie alleate alle Forze democratiche siriane appoggiate dai curdi. Altre 15 vittime e 25 feriti in un altro raid aereo vicino alla città di Al-Armaneh. Un portavoce della comunità curda parla, però, di 75 vittime tra le due cittadine. Per la Turchia oggi è il quinto giorno di operazioni militari in Siria che hanno come obiettivo l’Is. Di fronte al timore per la nascita di un’entità statuale curda tra Siria e Turchia, Ankara aveva ottenuto rassicurazioni dagli Stati Uniti. Il vicepresidente Usa Biden aveva infatti intimato ai miliziani curdi di ritirarsi ad est del fiume Eufrate.








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