Urne aperte, in Giordania, il prossimo 20 settembre, per le elezioni: i cittadini sono chiamati a rinnovare i 60 seggi dell’Assemblea parlamentare. In vista della tornata elettorale, il vicario patriarcale per la Giordania del Patriarcato latino di Gerusalemme, mons. Maroun Lahham, ha esortato i cristiani ad esercitare il loro diritto-dovere di voto in maniera consapevole.
No alla compravendita dei voti, operare
con discernimento
Di qui, il richiamo del presule ad evitare ogni forma
di compravendita del consenso elettorale e ad operare con discernimento, soprattutto
nella scelta dei deputati da eleggere per i nove seggi riservati ai cristiani. “Suggerisco
a tutti – dice mons. Lahham, citato dall’agenzia Fides - di studiare con attenzione
il curriculum dei candidati ai seggi cristiani, così da verificare la loro condotta
politica durante il precedente mandato, valutando se hanno operato per il bene della
Chiesa”.
La nuova legge elettorale
Le elezioni si terranno in base alla nuova legge,
entrata in vigore a marzo, che ha abrogato quella del 1993. Il nuovo sistema elettorale
si basa su liste con più candidati e suddivide il Paese in 23 circoscrizioni. Gli
oppositori della nuova normativa affermano che essa continua a garantire il potere
di piccole comunità e minoranze che hanno forti legami con il re e il governo, mentre
è limitata la rappresentanza dei giordani di origine palestinese, che sono circa il
70 per cento della popolazione. (I.P. – Fides)
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