2016-08-27 12:19:00

Casa Italia. Nencini: intervenire al più presto nei comuni terremotati


Positivi i commenti di architetti, ingegneri e geologisul provvedimento "Casa Italia", varato dal governo - dopo il sisma che ha sconvolto il Centro Italia - per un sistema di prevenzione infrastrutturale: dalle bonifiche al dissesto idreogeologico, dalla prevenzione sismica all'efficienza energetica. Alessandro Guarasci ha intervistato il viceministro alle Infrastrutture, Riccardo Nencini:

R. – Mettere a regime una cornice organica di interventi per il territorio a partire naturalmente dalla soddisfazione dei tanti bisogni che si sono aperti nei comuni terremotati.

D. – Concretamente, secondo lei, quando possiamo partire e soprattutto con quali fondi visto anche il Patto di stabilità?

R. - Si è già partiti. Noi andiamo a vedere molto spesso i fondi che sono messi in evidenza direttamente per l'intervento post terreomto. Però, nel tempo, per l’edilizia residenziale pubblica, per il recupero di alloggi pubblici, per gli interventi che riguardano l’edilizia scolastica e per quanto riguarda il dissesto idrogeologico già sono stati stanziati intorno ai quattro, quattro miliardi e mezzo. Naturalmente vanno tutti messi a regime. Da dove si prendono i soldi? Dalla Bei, Banca Europea degli investimenti e da buon utilizzo dei fondi europei soprattutto, nel Mezzogiorno in Italia.

D. - Questo progetto riguarderà anche luoghi che non sono a forte rischio sismico, ma che vi potrebbero in qualche modo far parte aggiornando anche le varie mappe?

R. - Ci sono circa 22 - 24 milioni di italiani che vivono in zone a rischio - attenzione, lo sottolineo – che non sono nella condizione dei comuni che sono stati colpiti recentemente dal terremoto, altrimenti si genera una preoccupazione e confusione illimitata e non va bene. Ma l’Italia ha zone sismiche. Intanto bisogna intervenire su quelle naturalmente prioritarie.








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