2016-08-27 11:28:00

Bolivia. Uccisione viceministro, appello dei vescovi al dialogo


Dolore, indignazione, appello al dialogo. Così la Conferenza episcopale della Bolivia commenta i recenti fatti di sangue avvenuti nel Paese, scenario della protesta dei minatori, in sciopero da giorni per chiedere al governo maggiori diritti. Ieri, alcuni lavoratori hanno sequestrato ed ucciso il viceministro dell’Interno, Rodolfo Illanes. L’omicidio ha portato all’arresto di cento persone.

La morte di ogni essere umano è un grido di dolore al cielo
“La morte di ogni essere umano è un grido al cielo – scrivono i vescovi boliviani in una nota diffusa sul loro sito web – a maggior ragione quando la morte non è inevitabile, ma causata da scontri e violenze tra esseri umani”. Di qui, la sottolineatura del dolore e dell’indignazione provati dalla Chiesa e “la denuncia della spirale di violenza che inghiotte il Paese”.

Serve sincera volontà per un dialogo responsabile
“In nome di Dio fermatevi!", continua la nota. "Non possiamo  - prosegue - cedere irresponsabilmente alla logica perversa della violenza, con pressioni irrazionali, attacchi criminali, scontri e rappresaglie", mentre il Paese “chiede urgentemente alle autorità ed a tutti i settori coinvolti una sincera volontà e capacità di dialogo responsabile”.

Indagini della giustizia sia trasparenti ed obiettive
Allo stesso tempo, i presuli ricordano agli amministratori della Giustizia “la grande responsabilità” di indagare sulle violenze “con trasparenza, competenza ed obiettività”.  Auspicando, infine, il perdono e la riconciliazione in Bolivia, soprattutto in questo Anno giubilare della Misericordia, i vescovi pregano per le vittime, per i feriti e per i loro familiari, affinché trovino “conforto nella giustizia di Dio”. (I.P.)








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