Cresce il bilancio delle vittime del terremoto di questa notte anche nella diocesi di Ascoli. Secondo un bilancio ancora provvisorio si parla di tre morti accertate ad Arquata del Tronto e di altre due vittime nella frazione di Pescara del Tronto, dove ci si sono ancora almeno un centinaio di dispersi sotto le macerie. Proprio a Pescara del Tronto si è recato immediatamente il vescovo di Ascoli, mons. Giovanni D’Ercole raggiunto telefonicamente da Debora Donnini:
R. – Mi trovo nel paese di Pescara del Tronto, dove lo spettacolo è desolante. Quando sono arrivate le luci dell’alba, ho visto un paese distrutto, grida, morti… Non sappiamo quanti siano. Siamo veramente in una situazione disperata e purtroppo non è l’unico paese, perché anche altri sono in questa situazione. Addirittura in alcune frazioni non riusciamo ad arrivare. Ci sono diverse persone che non rispondono ed io sono andato adesso a benedire sotto le macerie i corpi di due ragazzi. Non posso dire quanti siano i morti. I feriti sono diversi ma i morti non lo so. La complicazione è che fa freddo, i soccorsi fanno fatica ad arrivare, anche perché le strade sono state fortemente lesionate dal sisma, che è stato molto duro.
D. – Mons. D’Ercole, come è la situazione ad Ascoli e nei comuni limitrofi, a parte Pescara del Tronto? Che notizie ha?
R. – Una certa fascia della diocesi sta soffrendo. Penso però – da quello che mi segnalano tutti e quello che riesco a percepire – che la parte più sofferente, quella distrutta, è la parte confinante con Rieti, che si trova praticamente fra Amatrice, Accumoli, Pescara del Tronto, Arquata e poi gira su per andare verso Force.
D. – I soccorsi, comunque, stanno arrivando?
R. – Sì, in questo momento i soccorsi sono arrivati: ci sono le ambulanze, ci sono i Vigili del fuoco, ma è veramente ancora troppo poco
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