2016-08-23 10:38:00

Vescovi Oceania: salvaguardia del Creato, un dovere per tutti


Il Comitato esecutivo della Federazione delle Conferenze episcopali cattoliche dell’Oceania si è riunito, in questi giorni, a Port Moresby, in Papua Nuova Guinea, per il suo incontro annuale. Al centro dei lavori, riferisce una nota ufficiale, la salvaguardia del Creato, nell’ottica di un mondo visto “non come un mercato globale, ma come una casa universale”.

Uso responsabile dell’ambiente
“Un uso responsabile dell’ambiente e delle risorse è un dovere e un compito per tutti” affermano i vescovi, richiamando anche alla necessità di uno sviluppo sostenibile per le famiglie, il turismo, l’agricoltura, la pesca. Per quest’ultimo settore, in particolare, i firmatari chiedono alle autorità di non permettere a società straniere di praticare, in Oceania, attività “illegali”, perché “il mare è un tesoro per tutti e non deve mai diventare un ‘parco giochi’ per lo sfruttamento”.

Il dramma delle popolazioni della Papua Occidentale
Un’attenzione particolare, poi, l’incontro l’ha riservata alle popolazioni della Papua Occidentale che, da anni, aspirano all’indipendenza, in conflitto con le autorità indonesiane. “Esse – sottolineano i vescovi -  cercano quello che cerca ogni famiglia e cultura: il rispetto della dignità personale e comunitaria”. Il problema della marginalizzazione di queste popolazioni risale agli anni che vanno tra il 1965 ed il 1998, sotto la dittatura del presidente indonesiano Suharto, durante la quale il ricollocamento delle popolazioni più povere veniva effettuato con l’obiettivo di sedare eventuali spinte indipendentiste della regione.

Campi-profughi di Nauru: cercano soluzione umanitaria
Infine, guardando all’eco avuta, a livello internazionale, dall’inchiesta della testata britannica “The Guardian” che ha rivelato abusi e violenze perpetrate nei campi-profughi di Nauru, i presuli dell’Oceania affermano: “L’insensibilità non può mai essere una risposta appropriata ad una tragedia umana. Siamo fiduciosi nel fatto che le autorità australiana agiranno rapidamente per attuare un piano umanitario per la riabilitazione” dei profughi. (I.P.)








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