2016-08-14 18:06:00

Muore Ettore Bernabei, il ricordo di Andrea Melodia


Stanno arrivano da ogni partito politico e da vari personaggi del mondo culturale i messaggi di cordoglio per la morte di Ettore Bernabei, storico direttore generale della Rai. I funerali martedi a Roma. Renzi lo ha definito una delle figure più significative del dopoguerra. Alessandro Guarasci ha sentito Andrea Melodia, già presidente dell’Ucsi, che ha conosciuto da vicino Bernabei:

R. – Lui credeva fondamentalmente che la televisione dovesse essere utile alla cultura del Paese, utile alla crescita di tutto il sistema sia dal punto di vista economico sia, soprattutto, dal punto di vista culturale.

D. – Come si esplicava il suo essere cattolico al servizio della televisione?

R. – Voleva che la televisione fosse estremamente rispettosa nei confronti del mondo cattolico, quindi ne difendesse i valori, comunicasse anche i contenuti e la qualità. Non ha mai, però, imposto niente a nessuno. Bernabei ha assunto decine e decine di giornalisti, di intellettuali che erano di tutt’altre idee rispetto alla sua.

D. – Bernabei, in qualche modo, si oppose ad una politicizzazione strisciante della Rai, che anche in quegli anni prendeva piede…

R. – Direi di sì. Il tarlo della lottizzazione è tutto successivo all’era Bernabei. La schematica separazione delle aree di influenza è proprio venuta dopo di lui e, in qualche modo, lo ha defenestrato. Lui era uno che incarnava il pluralismo in se stesso ed era lui che, comunque, garantiva questo tipo di impostazione. Questa evidentemente all’epoca da qualcuno veniva sentita come una prevaricazione. Sono gli stessi che oggi si accorgono che non lo era, che sono stati in qualche modo difesi, che hanno potuto esprimersi sotto la sua direzione.








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