2016-08-06 15:59:00

"Toscana ovunque bella": 279 comuni si raccontano online


"Toscana ovunque bella": è il progetto lanciato della Regione Toscana, per raccontare attraverso un viaggio, del tutto inedito e originale, storie affascinanti di luoghi insoliti, di personaggi sorprendenti, di bellezza territoriale diffusa. Per la prima volta una Regione affida la promozione turistica alle voci provenienti dai propri comuni, al fine di far conoscere luoghi, paesaggi e culture che non sempre rientrano negli itinerari dei visitatori. L'offerta turistica viene dunque affidata ai cittadini di tutti i 279 comuni della Toscana, mediante un racconto che parte dal basso: scrittori, bambini, famiglie, artisti e anziani diventano la colonna portante di questa iniziativa con il compito di raccontare il proprio territorio e convincere il turista a visitarlo. Alberto Peruzzini, direttore di Toscana Promozione, ne ha parlato nell'intervista di Michele Ungolo:

R. – L’idea è nata qualche mese fa dal presidente della Regione Toscana – Enrico Rossi – che nel suo programma di governo di questi cinque anni voleva far raccontare al meglio tutta la Toscana. Quindi si è partiti dall’esigenza di raccontare ovviamente Firenze, Pisa, Siena, ma anche “l’altra Toscana”, altrettanto bella, dei piccoli comuni non conosciuti che non fanno parte dei grandi itinerari turistici e culturali.

D. – In che modo si racconta la Toscana?

R. – Abbiamo deciso di raccontarla non nel modo abituale, ma dal basso, da chi vive quei territori. I 279 comuni della Toscana sono stati raccontati dai cittadini di quei comuni, quindi dal sindaco piuttosto che dallo scrittore, dal bibliotecario, dai bambini, dalle famiglie. Ognuno racconta una storia diversa del proprio comune cercando di individuare una motivazione di viaggio nuova. “Toscana ovunque bella” quindi è questo: un racconto della Toscana, di tutta la Toscana, raccontata per ognuno del 279 comuni. La novità sta nel fatto che il racconto non è fatto da professionisti del settore, ma da chi poi in realtà quelle città, quelle località le conosce al meglio andando un po’ incontro alla richiesta che ci fanno i turisti. I tedeschi, gli americani che vengono in Toscana in realtà ci raccontano che la cosa che apprezzano di più è l’interazione con i cittadini, con il territorio, con la vita reale.

D. - La Regione Toscana ha un patrimonio di inestimabile valore: dalla bellezza dei paesaggi, alla cultura fino a rispolverare quella che è la storia di un luogo che ha dato davvero tanto all’intera nazione. Il progetto “Toscana ovunque bella” quali risultati sta portando?

R. - A un primo risultato concreto: abbiamo circa 80 comuni online su 279, quindi crediamo ragionevolmente tra un po’ di mesi di arrivare a raccontarli tutti. Il primo risultato concreto è che si parla di comuni; penso a Palaia piuttosto che a Montaione o a Impruneta che non sono abitualmente inseriti nei grandi itinerari del turismo, ma neanche dei pacchetti di viaggio di chi sceglie la nostra regione. E lo sono perché “Toscana ovunque bella” è una piattaforma digitale, comunicata sui principali social, sui principali canali turistici di promozione on line e ogni giorno viene raccontato un comune diverso. Questi comuni non avrebbero avuto la possibilità di andare sui principali canali di comunicazione turistica nazionale e internazionale, perché la comunicazione non si limita soltanto all’Italia, ma anche ai principali mercati turistici di riferimento.

D. - Questa idea che parte dalla Toscana, potrebbe esser un modello anche per le altre regioni d’Italia, in modo da far conoscere posti sconosciuti non solo ai turisti che vengono da fuori ma agli stessi italiani?

R. - La qualità di questa idea è proprio quella di raccontare tutta una serie di itinerari che non sono conosciuti ai più. C’è tutta una serie di aree bellissime dell’Italia, penso anche in particolare al Centro Sud e a particolari itinerari penso ai cammini - quest’anno è l’anno dei cammini - ma dirò di più: secondo me, “Toscana ovunque bella” è anche una grande opportunità per far riconoscere i luoghi, in questo caso i luoghi della Toscana, ai cittadini. Nel momento in cui i cittadini si innamorano del luogo in cui vivono diventato essi stessi principali promoter di quel luogo.

D. - Potrebbe essere anche un’occasione per ascoltare la voce degli anziani quindi anche per voi avere un qualcosa in più che magari non vi aspettavate?

R. - Alcune delle storie che sono emerse sono state infatti raccontate da persone che hanno vissuto una spaccato di storia, relativamente recente, e che comunque non era stata raccontata in precedenza: famiglie, anziani che raccontano storie non conosciute. L’autenticità, l’esperienza di vita in un luogo, ti permette di raccontarlo nel modo migliore possibile. E poi è sempre iuna forma di coinvolgimento della cittadinanza assolutamente meritevole.

 








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