Oltre 150 morti e 2 milioni di sfollati: questo il drammatico bilancio delle vittime dell’alluvione che ha colpito l’India, in particolare gli Stati di Bihar e Assam, situati nella parte orientale del Paese. Dovuta alle forti piogge monsoniche cadute negli ultimi giorni, l’alluvione ha provocato danni anche nella regione occidentale indiana, facendo crollare un ponte autostradale tra Mumbai e Goa.
Interi villaggi isolati, corsa contro il tempo
Immediati i soccorsi della Caritas nazionale: come
riferisce l’agenzia AsiaNews, i volontari stanno lottando contro il tempo per soccorrere
interi villaggi rimasti completamente isolati o raggiungibili solo tramite imbarcazioni.
Le acque hanno danneggiato, inoltre, terreni coltivati e infrastrutture, mettendo
rischio anche la sopravvivenza delle specie protette di animali nel parco nazionale
di Kaziranga. Centinaia di persone sono poi rimaste bloccate lungo l’autostrada in
direzione di Manali, una località turistica nell’Himachal Pradesh.
Padre D’Souza: non dimenticare i sofferenti
Un appello specifico arriva da padre Frederick D’Souza,
direttore esecutivo di Caritas India, il quale esorta a non dimenticare “la sofferenza
di oltre due milioni di persone che lottano contro la pioggia” in questo difficile
momento. Intanto, le previsioni meteorologiche indicano ulteriori precipitazioni sull’India
nei prossimi giorni, mentre alcuni monsoni si sono abbattuti anche sul Nepal e sulla
Cina. (I.P.)
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