È una forte denuncia del deterioramento della libertà stampa quella lanciata da mons. Evans Chinyemba, vescovo di Mungu, in Zambia. Analizzando il contesto del Paese, in vista delle elezioni generali che si terranno il prossimo 11 agosto, il presule sottolinea come l’informazione pubblica sia nettamente sbilanciata a favore dei partiti di maggioranza. Di qui, il richiamo al governo affinché non abusi dei media pubblici per i propri fini.
Senza libertà, i media diventano nemici dell’informazione
In tal modo, sottolinea mons. Chinyemba, i mezzi di
comunicazione statali sembrano essere divenuti “nemici dell’informazione”; per questo,
il presule auspica che dopo le votazioni dell’11 agosto venga rivisto il Codice di
condotta elettorale per quanto riguarda la comunicazione pubblica. Non solo: il vescovo
di Mungu lamenta la chiusura, da parte dell’esecutivo nazionale, del quotidiano “Post”,
di proprietà privata ed a carattere indipendente. La testata è stata accusata di evasione
fiscale.
Voto sia pacifico, no alla violenza
Al contrario, afferma mons. Chinyemba, “il Paese ha
tutto da guadagnare quando i media del servizio pubblico possono operare senza interferenze,
così da divenire fonte affidabile di informazioni e istituzioni culturali vitali che
raggiungono l’intera popolazione, senza pregiudizi”. Poi, il presule lancia l’appello
ad un voto pacifico e lontano da ogni tipo di violenza.
I cittadini si “armino” solo della scheda elettorale
Negli ultimi tempi, infatti, si sono verificati numerosi
scontri tra la popolazione e le forze dell’ordine che hanno provocato numerosi morti
e feriti. Alla fine di luglio - solo per citare un episodio - la polizia ha sparato
gas lacrimogeni e compiuto 28 arresti, mentre in alcune zone del Paese è scattato
il divieto di propaganda politica. “Come nazione - spiega il vescovo - ci rifiutiamo
di vivere nella paura. L’invito a tutti i cittadini è ad ‘armarsi’ solo della scheda
elettorale ed a votare, per lasciare un futuro migliore alle prossime generazioni”.
In programma anche referendum costituzionale
Le votazioni dell’11 agosto saranno sia legislative
sia presidenziali. Inoltre, gli elettori saranno chiamati ad esprimersi anche su un
referendum costituzionale, riguardante la modifica dell’articolo 79 della Carta fondamentale
per aggiungere ai diritti “civili e politici”, già specificati, anche quelli “economici,
sociali, culturali ed ecologici”. (I.P.)
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