2016-08-03 13:39:00

Varata legge contro gli sprechi alimentari: eccedenze ai poveri


Via libera dell'Aula del Senato al disegno di legge contro gli sprechi alimentari con 181 sì, 2 no e 16 astenuti. Il provvedimento, già approvato dalla Camera, diventa definitivo. Gli sprechi alimentari, secondo quanto afferma Coldiretti, costano all'Italia oltre 12 miliardi, suddivisi per il 54% al consumo, per il 21% nella ristorazione, il 15% nella distribuzione commerciale, l'8% nell'agricoltura e per il 2% nella trasformazione. Gli obiettivi della nuova legge anti-sprechi sono quelli di favorire il recupero e la donazione delle eccedenze a scopo solidale e sociale, destinandole ai poveri e ai bisognosi. Si intende anche cercare di limitare l’impatto negativo sull’ambiente e sulle risorse naturali promuovendo il riuso e il riciclo dei prodotti. Si vuole inoltre investire energie sull’attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione delle istituzioni e dei consumatori, soprattutto i più giovani. Stefano Masini, responsabile nazionale ambiente e territorio di Coldiretti, ne ha parlato nell’intervista di Michele Ungolo:

R. – Sicuramente si riduce un deficit di filiera, legato a sprechi e quindi alla perdita di valore del cibo, dopo le varie fasi di una filiera che dal campo alla tavola necessariamente deve condurre ad un consumo consapevole e sobrio.

D. – Cosa cambia con l’approvazione della legge?

R. – Si introducono una serie di meccanismi, di procedure, di semplificazione per poter rendere disponibili sul mercato prodotti che altrimenti sarebbero di per sé rifiuti. Questo in un momento in cui solidarietà, coesione sociale richiedono di poter mettere a disposizione di persone e associazioni, prodotti. Rinnova l’impegno delle imprese per un nuovo ruolo di solidarietà.

D. – Quanto costano all’Italia gli sprechi?

R. – Si stima che il costo ammonti ad oltre 12 miliardi, stando sia alla alla ristorazione, sia alla distribuzione commerciale per arrivare anche all’agricoltura.

D. – Quali sono invece gli obiettivi di questa legge?

R. – Recuperare una quantità di cibo che finisce sostanzialmente nelle spazzatura con una visione, una responsabilità, a partire dalle famiglie.

D. – Qual era la situazione prima dell’approvazione della legge?

R. – Chiaramente prima della legge una serie di difficoltà proprio procedurali, regole di sicurezza, di igiene rendevano molto difficile rendere disponibili prodotti a scopi di solidarietà e beneficienza. Chiaramnete rendendo impossibile alcuni passaggi. Questa legge, sicuramente, ha avuto anche un’accelerazione parlamentare, una sensibilità da parte dele istituzioni rappresentative di dare una risposta, quando più forte in questo Paese è stato persino il bisogno, se è vero che sono oltre 4 milioni i poveri. Quindi da questo punto di vista quando si è presentata un’emergenza sociale Camere e Senato hanno fatto fronte comune per rendere possibile una disciplina che nasce per rispondere a questo bisogno sociale così allargato.








All the contents on this site are copyrighted ©.