I vescovi indonesiani hanno fermamente condannato una serie di attacchi compiuti nei giorni scorsi da estremisti musulmani nel nord dell’isola di Sumatra contro templi buddisti. Secondo quanto riporta l’agenzia Ucan, gli incidenti sarebbero stati scatenati dalle lamentele di un membro della comunità cinese della città di Tanjung Bali, in maggioranza buddista, per il rumore giudicato eccessivo delle chiamate alla preghiera dei muezzin. Negli scontri che ne sono seguiti è stata distrutta una decina di templi buddisti.
Mons. Suharyo: una ferita alla tradizionale
armonia religiosa nel Paese
Mons. Ignatius Suharyo, arcivescovo di Giakarta e presidente della Conferenza episcopale
indonesiana, ha espresso profondo rammarico per le violenze che – ha detto – feriscono
la tradizionale armonia religiosa del Paese e ha chiesto alle autorità di portare
alla giustizia i responsabili. Un appello ribadito anche da padre Antonius Benny Susetyo,
segretario del Setara Institute for Democracy and Peace, un’organizzazione
impegnata per la promozione della democrazia e la pace in Indonesia. “Simili incidenti
si ripetono regolarmente, perché gli istigatori di questi atti intolleranti non vengono
puniti abbastanza”, ha denunciato il sacerdote, facendo notare che gli appelli alla
violenza sono stati lanciati attraverso i media sociali. Il capo della polizia locale
ha assicurato che le forze dell’ordine rafforzeranno i loro controlli sui social.
(L.Z)
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