Papa Francesco è entrato camminando lentamente da solo nel campo di Auschwitz alle 9.15 passando sotto l’infame scritta “Macht arbeit frei”, “Il lavoro vi renderà liberi”. Quindi, su una piccola macchina elettrica si è diretto al centro del campo di sterminio. Dopo essere sceso, il Papa ha percorso pochi passi e si è dunque seduto su una sedia posta davanti alla “piazza dell’appello” dove i nazisti impiccavano i prigionieri. Il Papa è rimasto in silenzio, assorto in preghiera per oltre quindi minuti. Francesco si quindi è avvicinato alla struttura utilizzata per le impiccagioni e ha toccato e baciato una delle travi. Quindi è salito nuovamente a bordo della vettura elettrica, è giunto all’ingresso del Blocco 11 dove è stato accolto dal primo ministro polacco, Beata Maria Szydlo.
Francesco in preghiera davanti al piazzale delle fucilazioni
Qui Francesco si è recato nel piazzale dove venivano
compiute le fucilazioni, con un colpo alla nuca, degli ebrei e degli altri prigionieri.
Qui, il Papa ha incontrato e baciato uno ad uno 10 superstiti, tra cui una signora
di 101 anni, e si è fermato a parlare brevemente con ognuno di loro. L’ultimo superstite
incontrato ha offerto una candela al Papa che ha portato davanti al muro davanti al
quale venivano compiute le fucilazioni. Papa Francesco ha toccato il muro dove migliaia
di innocenti hanno trovato la morte. Dopo questo momento, il Papa si è recato nella
“cella della fame”, dove i nazisti uccidevano i prigionieri lasciandoli senza cibo
fino alla morte.
Il Papa in preghiera nella cella dove morì San Massimiliano Kolbe
Poco dopo le 9.45, il Papa si è recato a rendere omaggio
al martirio di San Massimiliano Kolbe che, proprio in questo luogo ha trovato la morte,
dopo che, esattamente il 29 luglio di 75 anni fa, aveva donato la propria vita in
cambio di quella di un padre di famiglia che era stato condannato a morte. Il Papa
è rimasto solo in preghiera nella cella 18 del seminterrato dove morì San Massimiliano.
Qui, vi è oggi una lapide commemorativa assieme ad una candela lasciata da San Giovanni
Paolo II a ricordo del suo sacrificio. Anche qui, Francesco è rimasto a lungo da solo
assorto in preghiera. Papa Francesco ha dunque firmato il libro d’onore lasciando
scritto un suo pensiero. Quindi, il Pontefice ha donato una lampada che rimarrà nel
campo di sterminio di Auschwitz. (A cura
di Alessandro Gisotti)
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