2016-07-28 14:14:00

Bagnasco ai giovani della Gmg: siete la risposta a barbarie


Grande festa per i centomila giovani che ieri pomeriggio a Cracovia, nella spianata del Santuario della Divina Misericordia  hanno partecipato alla tradizionale festa degli italiani promossa dal Servizio nazionale giovanile della Conferenza episcopale italiana. Il servizio di Marina Tomarro:

“Di fronte ai fatti e alle barbarie degli ultimi tempi che lasciano attoniti, la risposta siete voi.” Cosi il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale  italiana, ha salutalo i numerosissimi giovani presenti alla tradizionale festa degli italiani. Ascoltiamo la sua riflessione:

R. – E' l’invito della Chiesa, attraverso Papa Francesco, che continua questa splendida intuizione di San Giovanni Paolo II di convocare ogni qualche anno i giovani di tutto il mondo, che vengono e che rispondono sempre con grande entusiasmo; rappresentano veramente la gioventù mondiale. È un grande messaggio di speranza per tutti.

D. - Eminenza, lei ha detto che questi giovani sono la risposta di fronte alle barbarie degli ultimi avvenimenti...

R. – Sì, perché di fronte all’odio e alla violenza bisogna rispondere con un supplemento grandioso di amore e di generosità. Questi ragazzi hanno mostrato e mostrano anche in questi giorni con spirito di sacrificio, con tanta gioia, di essere capaci di amare e di creare un mondo diverso, un mondo di bene. Questo è possibile e loro ce lo dicono con la loro testimonianza di presenza.

D. - Lei ha chiesto anche di 'incendiare' questo nostro Paese? Cosa vuol dire?

R. - Certo! Tirarlo su dalla depressione dalla sfiducia e ridare speranza; dare iniezione di fiducia e di speranza nonostante le difficoltà grandi che ci sono tuttora e che cadono spesso sulle spalle dei più anziani e dei più giovani – penso al lavoro ad esempio –  che con la loro forza permanente, interiore possono reagire e dire a tutto il Paese: “Insieme possiamo farcela”.

E dopo la Messa, i giovani si sono recati in pellegrinaggio nel vicino Santuario dedicato a San Giovanni Paolo II , dove la festa è proseguita insieme a nomi noti del mondo dello spettacolo e della musica. Tra loro anche Renzo Arbore:

R. – Questi giovani insegnano che siamo tutti fratelli. La fraternità è importantissima, perché non c’è! Invece qui si impara che siamo tutti figli del Cielo. La fraternità è importantissima. Naturalmente mi auguro che i ragazzi possano in futuro realizzare i loro sogni. Questo è importante: lavorare realizzando le loro passioni e i loro sogni. Questo è il messaggio più importante.

E, grande la gioia per i ragazzi di trovarsi tutti insieme in un momento festoso della Gmg dedicato solo all'Italia. Le loro emozioni:

R. - È un grandissimo piacere perché ritrovare così tanti giovani, che si divertono con cose semplici è veramente una bella sensazione.

D. - E per te invece?

R. – Siamo affiatati anche se non ci conosciamo. È veramente un piacere, siamo tanto felici qui a festeggiare.

D. - Il tema di questa Gmg è la misericordia. Cosa vuol dire per un giovane?

R. – Secondo me può essere aiutare tutte le persone che ci sono vicino attraverso piccoli gesti, le cose quotidiane che a volte possono sfuggire ma che in realtà forse sono più importanti.

D. – Il Papa vi ha fatto fare il ponte? Che cosa vuol dire per te fare ponte?

R. – Vuol dire stare uniti durante le difficoltà, non dividerci, non restare a casa, ma mettersi in gioco come abbiamo fatto noi. Penso sia una delle cose più belle che ci siano.

D. – E per te fare ponte cosa vuol dire?

R. – Unirsi, legarsi all’altra persona e aiutarsi nel momento del bisogno.

R. – Crescere insieme ed essere sempre più forti.

R. – Per me restare uniti anche nei momenti di difficoltà e vincere tutti insieme.

R. – Ciao Papa Francesco! Ti vogliamo bene! Ti aspettiamo a Mestre!

Culmine della serata l’atteso collegamento con Papa Francesco, che ha risposto alle domande di tre giovani: Andrea, una ragazza vittima del bullismo, Anna scampata per caso al terribile incidente dei treni in Puglia lo scorso 12 luglio, e Pietro che ha rischiato di rimanere coinvolto nell’attentato di Monaco del 22 luglio. La loro testimonianza:

D. - Andrea che cosa ti rimarrà delle parole che ti ha rivolto il Papa?

R. - Mi rimarrà impressa la sicurezza che mi ha dato in quel momento e la forza che io porterò avanti perché secondo me è giusto così. Dobbiamo essere forti e sconfiggere queste parti cattive.

D. – Andrea, il Papa ha parlato di perdono. Che cosa vuol dire per te questa parola?

R. - Perdono è quando puoi cominciare magari a voler bene di nuovo ad una persona, non devi per forza amarla, ma comunque capire che magari se ha fatto qualcosa di sbagliato non l’ha fatto con cattiveria; vedere la parte positiva. Il Papa mi ha risposto perché è stato davvero una sicurezza. Posso dire che mi ha dato davvero la forza di aiutare anche gli altri ragazzi - molti hanno i miei stessi problemi -, di andare avanti, non lasciarsi cadere. Dobbiamo sempre rialzarci; se cadiamo va bene, però ci rialziamo sempre più forti.

D. – Anna, tu hai chiesto al Papa della paura di prendere il treno. Cosa ti rimarrà dell’incoraggiamento che ti ha dato?

R. – Senza dubbio da domani come tutti gli altri miei coetanei che prendono il treno avrò una marcia in più. Certo, dimenticare sarà impossibile, dimenticare quelle immagini, quei minuti che abbiamo vissuto. Però adesso saliremo sul treno con una marcia in più con la forza, la speranza e il ricordo di chi, purtroppo, si è trovato lì quel giorno.

D. – Pietro, tu hai vissuto purtroppo i fatti di Monaco. Allora le parole del Papa quanto ti hanno incoraggiato?

R. - Sicuramente moltissimo perché la paura c’è sempre dopo aver vissuto una cosa del genere. Trovarsi lì ti fa sentire veramente insicuro, però questo Papa con queste parole ti rassicura in modo quasi paterno ed è veramente incredibile.








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