2016-07-23 18:07:00

Vita contemplativa, Papa Francesco indica il nuovo cammino


La centralità della parola di Dio con la lectio divina, la preghiera definita “midollo della vita consacrata”, la formazione in grado di condurre “alla configurazione a Gesù”. E poi ancora: l’importanza dell’Eucarestia e della Riconciliazione, la vita fraterna in comunità  “intesa come riflesso del modo di donarsi a Dio”, la clausura “segno dell’unione esclusiva della Chiesa sposa con il suo Signore”, il lavoro “da farsi con devozione e fedeltà senza lasciarsi condizionare dalla mentalità efficientistica e dall'attivismo della cultura contemporanea”, il silenzio da intendere “come ascolto e ruminatio della Parola, vuoto di sé per fare spazio all'accoglienza”. E, infine, i mezzi di comunicazione “da usarsi con discernimento”, l’ascesi che “si articola in sobrietà, distacco dalle cose mondane”, l’autonomia dei monasteri e la necessità di creare federazioni come “strutture di comunione”. Sono numerosi e straordinari i temi della costituzione apostolica di Papa Francesco sulla vita contemplativa femminile intitolata Vultum Dei Quaerere-La ricerca del volto di Dio, promulgata sessantasei anni dopo quella di Pio XII, Sponsa Christi, del 1950. Molto prima delle novità del Concilio Vaticano II.

E’ stato un documento tanto atteso dalle contemplative – gioisce suor Eleonora Putortì del monastero cottolenghino ‘Il Carmelo’ di Cavoretto,  borgo alle porte di Torino -. Ci aspettavamo da tempo una parola autorevole che ci dicesse chi siamo all’interno della Chiesa dopo il concilio e qual è il nostro ruolo. Questa attesa è stata premiata. Papa Francesco lo ha fatto: ci ha detto che siamo dei fari, delle fiaccole, delle sentinelle del mattino. Che la Chiesa ha bisogno di noi e quale grande responsabilità abbiamo assunto e alla quale non possiamo disattendere. Tutto ciò riempie il cuore di gioia e speranza”.

Stupore ed entusiasmo sono i sentimenti di suor Maria Gloria Riva, delle Monache dell’adorazione Eucaristica e scrittrice, perché “il papa ricentra la questione fondamentale della clausura: il monachesimo. “Egli infatti- spiega suor Riva – chiarisce il fatto che il monachesimo può essere una risposta all’uomo contemporaneo. Inoltre ho notato con gioia come la Chiesa abbia voluto avvicinarsi ancora di più alle problematiche quotidiane nelle quali ogni monastero si viene a trovare, come ad esempio il calo dei membri, la difficoltà della formazione, fino alle insidie di internet”. Ma ora cosa cambierà per le contemplative? La risposta delle due suore è netta e unanime: questo documento assicura nella strada intrapresa confermando i carismi propri di ogni realtà e allo stesso tempo fornisce gli strumenti necessari per camminare al passo del mondo moderno.








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